Nel corso della tavola rotonda organizzata da Fondi&Sicav, Giancarlo Sandrin, head of asset management clients di iShares Italy, ha analizzato i principali trend emersi nel primo semestre del 2017 nel mercato degli Etf.
Quali sono le principali caratteristiche dei flussi di investimento in ETF da parte degli investitori italiani? Che differenze ci sono rispetto ai principali paesi europei?
Il mercato italiano è abbastanza simile, come tendenze di flussi, rispetto agli altri mercati europei. Quest’anno la componente equity ha sicuramente avuto la prevalenza, in particolare quella europea.
Se si dovesse cercare qualche componente specifica degli italiani, quella del fixed income è stata prevalente. Per la prima volta, a giugno di quest’anno, le masse sugli ETF di tipologia reddito fisso di Borsa Italiana, sia corporate che governativa, hanno superato quelle azionarie dei mercati sviluppati. Si tratta di un fenomeno presente anche in Europa, ma marcatamente segnato in Italia.
Tra le componenti del reddito fisso, quella dei mercati emergenti, è stata tra le più apprezzate. Questo è avvenuto sia in valuta forte che quella locale. La parte investment grade ha avuto anch’essa una certa importanza, soprattutto dopo le elezioni francesi. Prima di esse, c’era stato un deflusso dalla componente IG europea; la Francia è molto presente in questo sottosettore.
Dopo le elezioni francesi, la situazione politica europea è migliorata: l’atteggiamento verso i corporate europei è migliorato, e tutto questo ha comportato grossi flussi verso il settore. Ciò è avvenuto malgrado le tendenze restrittive, almeno a voce, della BCE.
