Mercati finanziari. L’outlook a ottobre 2017 | Arca SGR

Settembre positivo per i mercati azionari globali. Si distingue il mercato italiano con un +5% dell’indice generale e con un +6% dei segmenti maggiormente interessati dai PIR. Nel mese di settembre la BCE ha preannunciato il graduale disimpegno dai mercati; gli Stati Uniti sono più avanti dell’Europa nel processo di normalizzazione. L’outlook di Arca SGR per l’ultima parte dell’anno, e per quello a venire.

Situazione globale dei mercati

I mercati azionari globali sono saliti in media del 2,4%, ed un +13% nei primi tre trimestri dell’anno. Il mercato italiano, come già accennato, si distingue in positivo.

Performance in rosso, invece, sui mercati obbligazionari. Su questi pesano i rialzi dei rendimenti, soprattutto sulla parte lunga della curva. Scendono gli spread della periferia europea, dei corporate bond, e dei titoli dei paesi emergenti.

Le mosse delle banche centrali

A settembre la BCE ha preannunciato il graduale disimpegno dai mercati. Il tutto verrà specificato nella riunione di ottobre, e potrebbe iniziare già a gennaio 2019. Nel 2018, quindi, la BCE smetterà progressivamente di comprare titoli sul mercato. Detto altrimenti, i titoli di stato torneranno ad essere progressivamente acquistati solo da banche ed investitori.

Gli Stati Uniti sono più avanti dell’Europa con la normalizzazione. Cominceranno a sgonfiare il bilancio della FED, riducendo quindi lo stock di titoli acquistato negli anni. Riducendo lo stock di titoli, che sono all’attivo, ci sarà una corrispondente riduzione delle passività. Semplificando, ci sarà riduzione della quantità di moneta.

La FED agirà gradualmente, e non è in affanno di farlo. Non ha, cioè, motivi per essere aggressiva.

Le elezioni tedesche

Sul fronte politico, la Grosse Koalizione probabilmente finirà dopo 12 anni in Germania, post elezioni. Il cambiamento andrà seguito con grande attenzione. Al governo potrebbero arrivare formazioni politiche con istanze nuove, prima all’opposizione.

E’ presto per trarre conclusioni. E’ in gioco l’atteggiamento della più grande economia continentale rispetto all’Unione Europea.

Le scelte di portafoglio del 2018

Si potrebbero profilare dei cambiamenti all’orizzonti, che renderebbero il 2018 un anno particolarmente impegnativo.

Ha senso puntare ancora sul rischio mentre le banche centrali stanno progressivamente uscendo? E’ giusto continuare ad investire in mercati già apprezzati, e con margini ulteriori in riduzione? Sarebbe sbagliato rispondere impulsivamente a queste domande, indirizzandosi verso investimenti a breve termine. Si potrebbe correre il rischio di rimanere bloccati nella trappola dei rendimenti negativi. Tutto ciò in una fase in cui gli indicatori macro sono incoraggianti.

Un quadro macro globale favorevole permette di approcciare l’obbligazionario a spread e l’azionario, quindi l’economia reale, con un certo grado di sicurezza. Quindi è da qui che è ancora possibile estrarre valore per i propri portafogli. Bisognerebbe posizionarsi in modo tattico e non necessariamente tradizionale. Vale a dire, rivolgersi a strategie che mirino ad estrarre valore dalla correlazioni tra strumenti e/o mercati. Cioè, da variazioni dal loro livello relativo, e non assoluto.

Queste strategie mitigano il rendimento di rischio, senza penalizzarne il rendimento atteso.

Altri post che potrebbero interessarti