Mercati, azioni e bond: dove trovare valore oggi | ProfessioneFinanza

Intervista a Manuel Pozzi, Investment Director – M&G Investments su mercati, azioni e bond: dove trovare valore oggi, a cura di ProfessioneFinanza.

Siamo arrivati ad un dunque? I mercati sono tutti cari?

In realtà, a giro per il mondo ci sono ancora diverse opportunità, ma su mercati azionari selezionati. Lasciamo da parte il mercato azionario USA; per meglio dire, ci focalizziamo su settori che abbiano il miglior aumento delle redditività e valutazioni basse. Un esempio? Il settore bancario.

Più interessante sicuramente l’azionario europeo, che proprio recentemente sta vivendo una ripresa degli utili. Questi ultimi sono in salita anche nel settore bancario; le aspettative degli analisti vengono sorprese in positivo, e di gran lunga.

Stessa cosa vale per i mercati emergenti, cioè bisogna investire facendo selezione. Per esempio, in Cored del Sud si sta assistendo ad un miglioramento continuo delle redditività delle aziende. Nello stesso tempo, le valutazioni sono incredibilmente a buon mercato. Per avere un’idea, si parla di multipli P/E ancora intorno a 10, quindi valutazioni molto interessanti.

Mercati obbligazionari

Qui viene fatto qualcosa di un po’ diverso. La focalizzazione è su quelle nicchie di mercato i cui rendimenti siano adeguati per i rischi. Questo vuol dire essere ben retribuiti per i rischi che andiamo a comprare. Per esempio, il credito americano, nella parte investment grade (titoli BBB), offre ancora spread e rendimenti adeguati per i rischi. I default, infatti, sono bassissimi. L’economia sta crescendo ad un ritmo più che discreto. Inoltre, la politica monetaria viene gestita in maniera molto prudenziale dalla FED. Non si vedono, quindi, grandi rischi per le aziende.

Sugli emergenti, le opportunità sono in valuta locale. Le nazioni? Messico, Colombia. Sempre cercando storie idiosincratiche, per cui diversificazione e redditività.

Bisogna evitare in ogni modo la vera bolla. E qual’è? I titoli di stato, ovvio. Rendimenti reali negativi in Germania, in molti paesi europei non periferici, in Giappone, in Gran Bretagna. Ciò rende questi titoli del tutto inadatti per il contesto economico. Quest’ultimo è fatto da una ripresa sincronizzata nella maggior parte dei mercati mondiali.

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