Andrea Delitala, Head of Investment Advisory di Pictet AM Italia, analizza lo scenario finanziario alla luce delle novità del mese di maggio. Come investire?
Uno sguardo sui dati economici europei, asiatici e americani ci restituiscono evidenze sul futuro della ripresa. L’Europa saluta il nuovo Presidente francese, Macron, vittoria che determina una grande inversione di tendenza rispetto i sentimenti più antieuropeisti. Si resta in attesa del secondo appuntamento francese di giugno, che riguarderà le elezioni della Camera Bassa e la possibilità di istituire una maggioranza forte.
I dati economici delle ultime settimane sono rimasti ben impostati, soprattutto per l’Europa; Giappone abbastanza in linea con le attese; un po’ più deboli per gli States. Qui, in particolar modo, ha deluso il PIL. Le prospettive annualizzate basate sul primo trimestre, infatti, hanno dato solo uno 0,7%.
Non a caso i bond USA hanno registrato un certo sollievo. La FED si è decisamente pronunciata, in ogni caso, per il proseguimento della ripresa. Il primo trimestre è un “soft patch” per la banca centrale americana, una piccola fase negativa destinata a rientrare velocemente.
Il prezzo del petrolio rimane un po’ debole. Non si sfonderà, verso l’alto, la fascia 40-60 dollari a barile. Al momento siamo nella parte bassa della fascia. Le prospettive sono per un assestamento a questo livello. L’unica cosa che non deve succedere è un ribasso eccessivo, altrimenti sarebbe un problema.
Le notizie più importanti delle ultime settimane sono state in questo campo. In particolare, ovviamente, in Francia. Vittoria schiacciante di Macron bene accolta dai mercati perché molto pro-Europa. Questa è una novità importante in molti sensi.
In primis, perché era da tempo che un candidato presidente non sottolineava così tanto l’appoggio all’idea europea; in secundis, perché è la prima volta, nel dopoguerra, che viene eletto presidente un politico non appartenente agli schieramenti tradizionali. L’appuntamento è rimandato a tra un mese, alle elezioni parlamentari di giugno. Bisognerà vedere quanto la vittoria di Macron possa consentirgli di avere una maggioranza in parlamento, cosa assolutamente non scontata. Per la prima volta, potrebbe esserci un governo di coalizione in Francia.
Comunque vada, per l’Italia, in particolare, l’esito francese è uno scampato pericolo. L’elezione della Le Pen avrebbe certamente comportato una stasi nel percorso di integrazione europea. Quest’ultimo fatto è chiaramente, però, demandato al prossimo importantissimo appuntamento: le elezioni tedesche di settembre.
Infine, probabilmente nel 2018, ci saranno le elezioni politiche italiane, dove verrà messa in discussione la capacità italiana di stare attaccata al treno europeo.
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