Europa: crescita economica, ripresa degli utili e meno rischi politici | Webinar di Aletti Gestielle

Crescita economica, ripresa degli utili aziendali e battuta d’arresto – per ora! – dei rischi politici. Si tratta di un nuovo inizio per l’Europa? È questo l’argomento del nuovo webinar di Aletti Gestielle. In studio, Valentino Bidone, Responsabile Comparto Cross Asset & Quant, e Frabrizio Gastaldi, Portfolio Manager Comparto Flessibili Total Return Mercati Sviluppati. A moderare, Pinuccia Parini.

L’Europa tra Brexit e Macron

Indubbiamente le elezioni francesi hanno rappresentato una scadenza molto importante per la politica e l’economia del vecchio continente. La vittoria di Emmanuel Macron è la parallela sconfitta dei partiti tradizionali sono un cambio di passo importante. Soprattutto in un contesto di rilevanza sull’opinione pubblica dei movimenti populisti.

È prematuro dire se un europeista che si è messo alla guida di un movimento molto giovane, En Marche, sia una risposta. Ma senz’altro, comemnta Parini, la sua vittoria apre un nuovo capitolo. Le ragioni? Le modalità con cui si è affermato, la centralità del vecchio continente all’indomani della Brexit, il piano di rilancio dell’economia francese. Resta l’incognita delle elezioni per l’Assemblea legislativa, che si terranno a giugno. Le stime, sottolinea la Head of Equity di Aletti Gestielle, sono quelle di un parlamento frammentato. Uno scenario che non va demonizzato, perché al movimento di Macron resta la possibilità di attingere consensi nelle forze d’opposizione e trovare così sostegno alla realizzazione del proprio programma.

La Francia di Emmanuel Macron

Uno dei primi punti nel programma del 25° Presidente della Repubblica francese è l’intervento sul mercato del lavoro. Segue la riforma fiscale e infine la ridistribuzione della spesa pubblica, con tagli e investimenti. Tutte tematiche importanti per i mercati.

Per Fabrizio Castaldi, la riduzione del carico d’imposte sulle imprese è un aspetto molto positivo, che dovrebbe innescare un ciclo virtuoso. Nel programma di Macron, il cosiddetto cuneo fiscale dovrebbe passare dal 33,3% al 25%. Un taglio rilevante, che dovrebbe permettere alle aziende di procedere a investimenti e assunzioni. “C’è anche l’idea di defiscalizzare i contributi per le assunzioni nei primi due anni”, sottolinea Castaldi. “Mentre la riduzione dell’imposizione fiscale sulle persone private scenderà di poco, circa un punto percentuale”.

E in tema di conti pubblici? Per Valentino Bidone non ci sarà un grande stravolgimento. Macron procederà su un binario già seguito dal predecessore François Hollande. Circa 50 miliardi di euro verranno investiti nella trasformazione del settore ecologico e nella formazione della forza lavoro, in particolare dei giovani. Una somma distribuita nell’arco dei 5 anni di mandato, cui è abbinata una riduzione del tasso di crescita della spesa sanitaria e un taglio del pubblico impiego stimato in circa 120mila unità.

L’aspetto più importante della filosofia macroniana è comunque legato all’Europa. Il leader di En Marche ha più volte sottolineato l’auspicio di arrivare a un ministro delle finanze unico. Per non parlare dell’ulteriore passo in avanti in tema di Eurobond.

Il Regno Unito di Theresa May

Con un annuncio a sorpresa, la premier Theresa May ha fatto sapere che la Gran Bretagna andrà ad elezioni anticipate il prossimo 8 giugno. Le reazioni dei mercati non si sono fatte attendere: quello azionario ha stornato, complice anche un rafforzamento della sterlina, mentre su quello obbligazionario non ci sono stati particolari stravolgimenti. La decisione di May non va vista necessariamente come un tentativo di usare il pugno duro in relazione alla Brexit, sottolinea Valentino Bidone: “Anzi, più che uno scontro con le autorità europee potrà esserci un negoziato meno frettoloso, che contemperi meglio le esigenze di entrambe le parti”.

Fabrizio Gastaldi invita alla prudenza. Se nel Regno Unito emerge la maggioranza granitica dei Tories, sul fronte europeo le forze politiche continuano ad essere frazionate. “Sicuramente la vittoria di Macron rinsaldrà l’asse franco-tedesco. Ma non bisogna sottovalutare il rischio volatilità”. Ecco perché, sulla sterlina, Aletti Gestielle resta sottopeso.

Conclusioni: la crescita economica in Europa

Il mondo continua a crescere, anche se a tassi più contenuti rispetto ai livelli pre-crisi. I dati macro tuttavia non riflettono sempre la forza degli indicatori “anticipatori”. Questi indici sono molto importanti per il mercato, perché anticipano il comportamento dell’economia reale. Sono costruiti  intervistando i direttori degli acquisti, principalmente delle imprese, su come vedono il futuro. Cosa vuol dire lo scollamento coi dati reali? Che siamo alla fine di un ciclo, perché gli anticipatori sono saliti molto e quindi battono in testa? Oppure gli anticipatori non riflettono più i dati dell’economia? Valentino Bidone evidenzia il fatto che i dati si sono assestati sui valori di picco un po’ ovunque, con grande continuità, da diversi mesi a questa parte. “Due indicazioni ci fanno presumere che non si tratti di un falso allarme e quindi col tempo i dati di economia reale recepiranno la buona performance e manifesteranno tassi di crescita ed espansione.”

 

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