Intervista a Donatella Principe, head of fund selection unit and institutional sales di Fidelity International, sui PIR, ovvero lo strumento finanziario del momento.
I PIR rappresentano una risposta efficace ad un problema reale. Si tratta della necessità di incentivare una forma di risparmio di lungo periodo ed istituzionalizzata. Questo vuol dire più diversificata e, per questo, più sicura.
Al di là di questo primo, evidente vantaggio, i PIR possono generare altre esternalità positive. E lo possono fare a livello di singolo investitore o di sistema Italia.
Bisogna prima di tutto precisare che con la normativa PIR, il governo non ha inventato nulla di nuovo. Si inserisce piuttosto nel solco di una tradizione di grande successo a livello internazionale. Diverse nazioni hanno, da tempo, utilizzato la leva fiscale come strumento per incentivare il risparmio di lungo periodo.
Se gli americani ci sembrano troppo lontani sia per propensione al risparmio che per abitudini di investimento, e non vogliamo citare i loro IRA (introdotti nel 1974), magari i PEA francesi del 1992 o gli ISA inglesi del 1999 sono a noi più vicini.
Ancora più simili, i NISA giapponesi, introdotti dal premier Abe nel 2014. Il Giappone, infatti, condivide molte caratteristiche con l’Italia; tra queste, spiccano la propensione al risparmio e l’invecchiamento della popolazione.
Perché i PIR si collegano direttamente alle problematiche del welfare state. Gli ultimi 10 anni di crisi finanziaria hanno lasciato gli stati in una situazione di profonda fragilità debitoria. Citando i dati OCSE, l’Italia è il terzo Paese al mondo, dopo Grecia e Giappone, nel rapporto debito/PIL. Se al forte peso del debito si aggiunge l’aggravio del deficit, non ci si può meravigliare che il welfare state vada a coprire sempre meno aree per il cittadino.
Questa problematica, oggi, si innesta su un tessuto socio economico aggravato dalla grande sfida rappresentata dall’invecchiamento della popolazione.
Per proteggere strati crescenti di popolazione da eventuali fragilità economiche, il PIR rappresenta un valido strumento. Ecco perché è importante che il governo abbia posto attenzione sulla leva fiscale come strumento per incentivare il risparmio. Questo risparmio deve avere due caratteristiche: lungo periodo ed istituzionalizzato.
Per come il PIR è stato disegnato (focus su Italia e PMI), ci sono quindi delle evidenti esternalità di sistema.
You can see how this popup was set up in our step-by-step guide: https://wppopupmaker.com/guides/auto-opening-announcement-popups/
You can see how this popup was set up in our step-by-step guide: https://wppopupmaker.com/guides/auto-opening-announcement-popups/