C’è ancora carburante nel serbatoio del “Reflation Trade”, ma da ora in avanti saranno più rilevanti gli utili societari. Questo ed altro dice Carlo Benetti, Head of Market Research & Business Innovation di GAM Italia, nel presentare lo scenario economico di maggio.
Le parole che spiegano i primi 4 mesi dell’anno possono essere due: sincronismo ed asimmetria.
La crescita economica abbraccia in un unico, grande sincrono il movimento delle varie nazioni; non accadeva da molto tempo. Nonostante le incertezze delle recenti settimane, la notizie sulla fine del reflation trade sono probabilmente esagerate. I dati PMI dell’eurozona sono stati sopra le attese. Negli States, aprile è stato il 79 mese consecutivo di crescita degli occupati. In questo arco di tempo, 15 milioni di nuovi posti di lavoro hanno ridotto la disoccupazione dal 9,4% al 4,4%.
L’asimmetria spiega il disallineamento tra le incertezze della politica e l’andamento delle borse. Queste ultime sono concentrate principalmente sui buoni dati economici. I dati positivi della crescita non sono più una sorpresa; il carburante per proseguire la corsa dovrà venire dalle attese sugli utili delle società. Sarà bene, quindi, spostare l’attenzione dal miglioramento dello scenario a come esso si scaricherà sui numeri societari. E’ comunque fuor di dubbio che il risultato delle presidenziali francesi corrobori l’attuale clima di fiducia.
Non è ancora motivo di allarme per l’eurozona, ma l’affievolimento del rischio politico farà aumentare le pressioni sulla BCE. Pressioni, chiaramente, per avviare la fase di esaurimento degli stimoli straordinari all’economia. Il dato di inflazione di aprile non è ancora significativo perché condizionato da fattori stagionali. La stretta creditizia cinese ha avuto, inoltre, un effetto deprimente sul prezzo delle materie prime e del petrolio.
Nell’eurozona non ci sono ancora i segnali dell’unico forte driver dell’inflazione, gli aumenti salariali. La crescita globale sincronica, comunque, fa sì che anche in eurozona si stia avvicinando il momento dell’inversione. Diverse le condizioni negli States; economia in piena occupazione, dove la promessa riduzione delle tasse dovrebbe avere l’effetto di accelerare l’aumento dei prezzi. In questo caso la FED, ancora dietro la curva, incrementerebbe il passo di normalizzazione della politica monetaria.
C’è ancora carburante per il reflation trade. Non ci sono cambiamenti di rilievo nei portafogli. Confermata l’esposizione azionaria, con preferenza relativa ad Europa, Giappone, EM rispetto agli USA. Singoli temi azionari interessanti sono il lusso e la sanità, entrambi sostenuti dai grandi movimenti demografici di lungo termine.
Alla larga dai bond governativi, ovvero niente rischio di duration. Preferenza relativa alle emissioni societarie. Si raccomanda una diversificazione intelligente, cioè con strumenti decorrelati dalle classi di attivo tradizionali.
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