Mercati azionari globali | Ersel

Andrea Nocifora, team gestioni patrimoniali Ersel, in questo inizio di anno, fa il punto sui mercati azionari globali.

Essi hanno registrato un buon inizio di 2018, soprattutto in valuta locale e sono sostenuti da uno scenario macro ancora di supporto, e da fondamentali ancora in miglioramento.

Vediamo nello specifico le aree geografiche.

America

Il migliore, tra i mercati sviluppati, è stato quello americano, dove sono stati registrati nuovi massimi. Anche qui il valore è dato dall’investimento in valuta locale, soprattutto considerando il deprezzamento del dollaro nei confronti dell’euro.

Il mercato è stato guidato da una revisione al rialzo, abbastanza rilevante, degli utili per il 2018. La revisione, positiva, si è resa necessaria dopo l’approvazione della riforma fiscale in America, a dicembre. I settori che hanno continuato a guidare il mercato sono stati l’IT, i finanziari e l’energia. Sostanzialmente gli stessi che hanno sostenuto il mercato come prezzi ed utili anche nel 2017.

La stagione degli utili è iniziata da poco, con solo il 30% delle società che hanno emesso report finora. In questi 3 settori, l’80% delle società ha battuto le stime degli analisti; il mercato ne ha ricevuto un ovvio supporto.

Giappone

Anche in Giappone c’è stato un trend di revisione degli utili al rialzo; i risultati, in termini di rendimento, sono stati leggermente inferiori rispetto agli USA.

Europa

L’Europa ha invece perso un pochino di smalto. Questo è probabilmente dovuto al fatto che gli analisti si aspettano delle prospettive leggermente più negative sul Q4, principalmente dovute alla salita dell’euro. Lo scenario sottostante è comunque positivo, e le attese sono perché sia uno dei mercati migliori nel 2018.

Mercati emergenti

I veri top performer sono stati loro. Dopo un 2017 ottimo, dovuto ad una crescita degli utili intorno al 40% in valuta locale, anche il 2018 sembra ancora interessante. É iniziato decisamente bene, grazie all’apporto delle banche cinesi, ma anche al rialzo dei Paesi maggiormente esposti al rialzo delle commodities. Tra questi, in particolare Brasile e Russia.

Il mercato asiatico è però da preferire; la ragione sono le valutazioni decisamente ragionevoli ed attraenti. Questo sia in termini assoluti che relativi rispetto ai principali indici dei mercati sviluppati.

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