Intervista ad Andrea Goldstein, chief economist di Nomisma in occasione della presentazione di The World in 2018. Si tratta della seconda edizione di una pubblicazione a cui hanno contribuito gli esperti provenienti da una decina di paesi chiamati a ragionare sui temi dell’attualità economica e politica. Al centro, ovviamente, l’outlook per l’anno che è appena cominciato.
La ripresa economica continuerà o I debiti causeranno una nuova crisi? L’Europa sarà in grado di gestire con successo i continui flussi migratori? I leader progressisti prevarranno su populismi e nazionalismi? Come cambieranno gli assetti geopolitici nell’era Trump? Come evolverà sul palcoscenico mondiale il nuovo ruolo di leader della Cina? Il Giappone riuscirà ad adattarsi alle sfide che provengono dalla penisola Coreana e alle opportunità di un accordo di libero commercio con l’Europa? Le preoccupazioni rispetto ai cambiamenti climatici condurranno a modelli di agricoltura più sostenibili? Le smart city, la sharing economy e la legislazione di internet cambieranno il modo in cui viviamo le nostre vite?
E’ contrassegnato da un relativo ottimismo. Alcuni dei temi forti del 2017, come populismo e protezionismo, la crisi finanziaria, sembrano superati.
Chiaro che rimangono delle grosse criticità; le ineguaglianze, per esempio, rimangono un fattore importante. Alcune delle politiche adottate, come quelle negli USA, ed i pieni poteri di Xi Jinping in Cina, sono fonte di alcune preoccupazioni. In più ci sono delle incertezze in alcuni Paesi, tra cui chiaramente l’Italia, sugli esiti delle tornate elettorali.
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