Intervista a a Carlo De Vanna, gestore del fondo Fondersel PMI, sulle prospettive del mercato italiano.
Il 2018 è iniziato in maniera decisamente positiva per il mercato azionario italiano. Si registra una tra le migliori performance tra tutti i Paesi industrializzati.
Il fattore che ha più influenzato tale performance è il rialzo dei tassi di interesse, sia negli States che in Europa. Ciò ha permesso un deciso recupero dei finanziari, avvantaggiati anche dalla possibilità che la BCE sia un po’ più permissiva sulle sofferenze. Questo, come ben sappiamo è stato un tema che ha penalizzato il settore l’anno scorso.
Il rialzo dei tassi è stato accompagnato da un rialzo di tutte le materie prime, petrolio in primis. Questo fatto ha chiaramente favorito il settore petrolifero nel suo complesso. Non solo ma, al contempo, il dollaro si è decisamente deprezzato contro tutte le principali valute. Qui qualcuno è stato penalizzato, cioè le small e mid cap degli esportatori, che sono sempre penalizzati dalla debolezza del biglietto verde.
Il movimento dei tassi è stato anche accompagnato da un restringimento degli spread; quindi le utilities, che avrebbero dovuto soffrire di questo rialzo dei tassi, sono invece state toccate solo marginalmente. Ciò di solito accade perché le utilities sono spesso molto vicine ai bond come performance e comportamento.
Effetto elezioni
Stupisce non trovare tra gli argomenti di analisi il fattore elettorale; gli investitori non sembrano essere minimamente interessati a ciò che potrebbe accadere tra un mese. Vedremo se questa indifferenza permarrà, nelle prossime settimane, per un esito che rimane assolutamente incerto secondo ogni sondaggio.
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