Intervista a Alessandro Aspesi, country head Italy di Columbia Threadneedle. L’information technology è ancora l’investimento del momento, ma bisogna essere prudenti.
Il settore dell’information technology ancora oggi è uno dei settori trainanti dell’economia USA, e di conseguenza di quella mondiale. Si ha una correlazione positiva con cicli con inversione dell’andamento dei tassi di interesse, od addirittura dei rialzi. Questo perché se l’economia va meglio, le imprese tendono a reinvestire in tecnologia, con evidenti benefici per le aziende di questo settore.
Ancora oggi, la penetrazione di Internet a livello globale è solo del 50%. Ed il commercio online rappresenta solo il 9% di quello globale.
Non si consiglia di comprare indiscriminatamente. Questo perché ci possono essere storie che sembrano di successo (stampa 3D), e che poi vengono ridimensionate.
L’approccio alla tecnologia è contrarian, quindi si evita esposizione a quelle che sono le maggiori aziende del settore e dell’indice NASDAQ. Si cerca di individuare aziende che siano in fase di crescita e che diventeranno, possibilmente, i futuri leader del settore dell’information technology.
Si cerca di investire in quelle aziende che abbiano un potere sul prezzo, cioè su quelle che sono artefici del proprio destino. Queste aziende hanno barriere all’entrata, cioè modelli di business difficilmente replicabili. Anche la base della clientela deve essere diversificata; devono anche avere basse minacce di sostituzione nei servizi e/o nei beni che offrono.
Un esempio è Amazon. Con la recente acquisizione di Whole Foods, va ad interessarsi della distribuzione alimentare sia a negozi fisici che online. Nel farlo, danneggia il vecchio modello di business della distribuzione alimentare. Chi decide, come in questo caso, il modello di business e/o i gusti futuri della clientela, possiede una vantaggio competitivo, e quindi è attraente per gli investimenti.
La clientela italiana, tipicamente, vuole crescere anche meno del mercato, ma con meno rischi possibile. Soluzioni multi asset permettono di partecipare ai mercati ad alto rischio (azionari e high yield), allo stesso tempo preservano il capitale nelle fasi negative. La richiesta è per strategie flessibili che permettono di ottenere la preservazione del capitale, o di protezione dall’inflazione più un guadagno; ancora, delle soluzioni multi asset che offrano dei flussi di cassa (dividendi) stabili e migliori dei titoli decennali o trentennali.
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