Ottobre positivo sui mercati, inizia la fine del QE.
Il Punto sui mercati è a cura di Alberto Zorzi, VDG e Responsabile Direzione Investimenti di Arca Fondi SGR.
Si è chiuso un mese positivo per i mercati azionari, con Wall Street che mette a segno nuovi massimi storici guidando al rialzo i mercati azionari mondiali. Il 26 ottobre scorso la BCE ha annunciato, come da attese, la riduzione del QE, con una buona reazione dei mercati. Infine buone notizie per l’Italia il cui rating è stato rivisto a rialzo da S&P.
Si è chiuso un mese positivo per i mercati azionari, con Wall Street che mette a segno nuovi massimi storici guidando al rialzo i mercati azionari mondiali. Tra i vari mercati, tutti positivi, si distingue il Giappone che sale di oltre 5 punti sul TOPIX (l’indice più ampio) ed oltre 8 sul Nikkei (quello degli indici principali).
Positive anche le performance dei titoli obbligazionari; oltre 1% l’eurozona.
Sui mercati valutari, si apprezza dell’1,5% il dollaro. Quest’ultimo consolida i livelli raggiunti dopo il significativo deprezzamento della prima parte dell’anno.
In ottobre la BCE avrebbe comunicato la riduzione del proprio programma d’acquisto di titoli sul mercato. Così ha fatto. Il 26 ottobre scorso la BCE ha annunciato, come da attese, la riduzione del QE, con una buona reazione dei mercati. Ora sappiamo che per i primi nove mesi del 2018 gli acquisti scenderanno a 30 miliardi di euro al mese.
La politica monetaria rimane fortemente accomodante. Dal marzo 2016 le banche possono rifinanziarsi allo 0%; dal giugno 2014 la liquidità generata dalla BCE, se non immessa nell’economia, viene penalizzata da un tasso sui depositi negativo. Sarà così per tutto il 2018. In aggiunta a ciò, la BCE continuerà a fornire liquidità grazie appunto agli acquisti sul mercato. Il sostegno all’economia rimane quindi basato su misure non ordinarie.
A fine ottobre la BoJ ha confermato, in toto, il proprio programma di misure straordinarie. Anche qui tassi di rifinanziamento negativi; rendimento sui titoli a 10 anni allo 0%; programma di acquisto sul mercato di 80.000 miliardi di yen all’anno (50 miliardi di euro al mese).
Ottobre è stato anche il mese dei meeting della Banca Mondiale e dell’FMI. Si è avuta la conferma di un quadro macroeconomico rassicurante, unitamente agli usuali messaggi di cautela. Monto ai governi a non adagiarsi sulla liquidità abbondante. Cercare invece di rendere il sistema meno vulnerabile agli shock e ridurre le diseguaglianze nella ripartizione del reddito. Ne esce, in ogni caso, la conferma di un contesto con crescita in consolidamento.
Le stime per l’anno in corso, e le previsioni per il venturo, si mantengono buone. Non solo, ma sono state viste marginalmente al rialzo.
Infine, buone notizie per l’Italia il cui rating è stato rivisto a rialzo da S&P: da BBB- a BBB piena. S&P si è così allineata alle altre principali agenzie di rating. La revisione trova la propria giustificazione nel miglioramento delle prospettive di crescita. La cosa merita menzione non solo per i titoli di stato. Si tratta, infatti, di un giudizio che rassicura gli investitori che guardano con interesse ai PIR.
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