Intervista ad Amedeo Ferrauto, gestore fondi obbligazionari Ersel, sulle prospettive dei mercati delle obbligazioni verso fine anno.
La crescita economica a livello globale rimane positiva. Parecchie revisioni al rialzo su diverse aree geografiche, ed un buon livello di sincronizzazione tra i diversi Paesi. Manca, invece, a livello globale, l’inflazione.
Le banche centrali stanno cercando, in maniera sincronizzata, di rimuovere gli stimoli monetari straordinari. La FED ha iniziato a ridurre gli investimenti fatti negli anni passati; probabilmente rialzerà ancora i tassi a dicembre, anche se è combattuta sulle stime di lungo periodo proprio a causa della mancanza di inflazione. La BCE discuterà il 26 ottobre il possibile tapering dei propri investimenti straordinari, ossia se prolungarli o ridurli nel corso del tempo.
A livello geopolitico, ci sono state diverse tensioni. Soprattutto in Catalogna, dove un referendum non autorizzato ha dato il via ad un percorso per l’indipendenza. Ovviamente il tutto ha un po’ scosso i mercati finanziari.
Il tasso del Bund a 10 anni è tornato verso i minimi del periodo (0.35%), proprio a causa delle tensioni in Spagna. Il T-Note americano rimane verso la parte alta, ma fatica a rompere al rialzo a causa della dovishness della FED, preoccupata per l’inflazione.
Sui mercati emergenti, l’area continua ad offrire buoni rapporti di rischio-rendimento; questo grazie ad una crescita economica molto sostenuta ed un’inflazione anche qui bassa.
Tasso euro-dollaro favorevole alla divisa americana grazie a debolezza e volatilità per gli eventi catalani. Negli States è tornata in voga la riforma fiscale, ancora molto attesa.
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