Estratto della videochat del 23 novembre sul futuro prossimo dei mercati finanziari, con Claudio Casadei, Davide Gatti e Davide Di Chio di Anima SGR.
Pochi giorni di performance negativa. In realtà è una fisiologica e naturale presa di profitto dopo un periodo molto buono ovunque. Ler performance del 2017 sono state ottime, anche in doppia cifra in valuta locale. Ovvia riduzione rapportate in euro vista la forza della divisa unica.
Bene ricordare come il contesto di riferimento dei mercati non sia cambiato, nelle ultime settimane, ma si sia persino rafforzato. Il quadro è caratterizzato da crescita abbastanza robusta e relativamente sincronizzata. L’aspettative è per una prosecuzione nei prossimi mesi, almeno nel breve termine. A corroborare il tutto, i PMI manifatturieri dell’Eurozona, di Francia e Germania sono in espansione e sui massimi da anni.
Quindi la crescita c’è ed è incoraggiante. L’inflazione non dà segnali particolarmente intensi. Questo consente alle banche centrali di rimanere accomodanti, anche perché non tutte le economie sono nella medesima fase del ciclo, per quanto vicine. Complessivamente il supporto delle BC non sembra venire meno.
Nel 2017 il rischio politico è stato contenuto; il quadro generale rimane molto incoraggiante. Ha ancora senso, con attenzione, rimanere esposti sulle asset class più rischiose. Ovviamente, bene tenere sotto controllo la volatilità.
E’ un fondo multiasset basato su 3 variabili: crescita economica, inflazione e premio al rischio (remunerazione all’investitore per farlo investire). Queste tre variabili spiegano gran parte della volatilità dei mercati. Si può così costruire un portafoglio esposto ad un’ampia serie di premi al rischio su tante classi di attivo. Il portafoglio è essenzialmente immune alle dinamiche di crescita ed inflazione. Da qui, lo scenario congiunturale è monitorato per fornire l’assetto ottimale del portafoglio. Il prodotto, quindi, nel medio termine non dipende da nessuna asset class, e differisce da molti altri multiasset.
Abbiamo ancora crescita, inflazione contenuta (ma in attesa di rialzo), politiche monetarie ancora robuste pur in fase di normalizzazione. Questo è lo scenario. Sarà più interessante essere più esposti al rischio, equity in testa.
Tra le azioni, preferenza per l’area euro ed il Giappone. Sono più ciclici nella ripresa, ed hanno valutazioni più attraenti di altri. Gli EM rimangono un’asset class interessante con un dollaro non particolarmente forte. Visione non molto positiva sul rischio tassi, in particolare Germania e Stati Uniti. Migliore il settore a spread delle obbligazioni, soprattutto corporate. Gli EM sono attraenti anche sul lato bond, anche la periferia europea. In ambito valutario, neutralità su dollaro, positività sullo yen, negativa e cauta sulla sterlina.
Scenario particolarmente benigno con crescita rafforzata, inflazione bassa e banche centrali alcune espansive ed altre abbastanza accomodanti. In gergo è detto “goldilocks”, cioè “riccioli d’oro”, vale a dire lo scenario ottimale. Il tutto si riflette anche sulle performance.
Il vero punto è il cambiamento nei prossimi mesi. Atteggiamento ancora positivo, il miglioramento può proseguire, ma con potenziale limitato rispetto a prima. Ciò si riflette in preferenza per equity rispetto al credito; cautela sul rischio duration dei paesi core. Alta vigilanza perché la liquidità, sovrabbondante finora, nel futuro prossimo lo sarà meno. Ciò creerà volatilità e riaggiustamento dei premi al rischio.
Nel 2018 si continuerà con gli usuali cavalli di battaglia. Quindi poter investire in tutte le asset class da parte del gestore. In particolare, la gamma Sforzesco e Visconteo, con i fratelli maggiori della serie Plus, più recenti. Ci saranno, inoltre, ad inizio 2018, due nuovi prodotti. Questi ultimi copriranno la cosiddetta “serie di mezzo”, ossia quella che sta tra gli obbligazionari misti ed i bilanciati, particolarmente graditi dal pubblico retail.
Mai dimenticarsi che i risparmiatori cercano prodotti semplici. Pur lasciando al gestore la possibilità di operare su diverse asset class, si cerca sempre di offrire un rendimento accettabile, anche in momenti storici come questo, dove i governativi e le obbligazioni tradizionali, a cui gli italiani sono molto attaccati, non offrono molto, anzi.
Da pochi giorni è presente sul mercato un nuovo fondo per l’HY a breve termine. Offre ulteriore diversificazione ai CF per i loro clienti. Bassissimo rischio di tasso, ma presenza di rischio di credito nell’asset class, chiaramente.
Altri prodotti che completano l’esigenza dei risparmiatori sono quelli flessibili, che premiano l’outlook positivo, ma tengono d’occhio la volatilità, che è troppo bassa e certamente risalirà.
Sensibile miglioramento del sentiment delle famiglie italiane, sia per l’oggi che per le prospettive future. il 16% si aspetta un miglioramento della situazione italiana nei prossimi 12 mesi. Scese dal 21 al 13% le famiglie che si aspettano un peggioramento.
Aumenta l’indice della progettualità, soprattutto in merito al risparmio, sia per progetti futuri che per la previdenza. Aumenta anche la percentuale di chi decide, o vorrebbe, investire. SI registra anche un aumento della preferenza per i prodotti finanziari, scelti dal 24% delle persone, rispetto all’11% di chi sceglie immobili. Il 60% degli investitori risulta, inoltre, soddisfatto dei propri investimenti.
Gli investitori stanno incominciando a conoscere i PIR: 4 su 10 sanno cosa sono. In primavera erano solo 2 su 10.
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