Macroeconomia. Lo scenario globale | Ersel

Intervista a Andrea Nocifora, team gestioni patrimoniali Ersel, sullo scenario di macroeconomia globale a fine novembre 2017.

La fase di crescita sincronizzata a livello globale procede bene. Tutte le economie del mondo sviluppato crescono vicine, o leggermente oltre, la soglia del loro pieno potenziale.

La variabile che continua a mancare è sempre l’inflazione. Essa si attesta testardamente sotto i target delle banche centrali, con poca differenza tra le varie nazioni.

Macroeconomia in America

Per la FED il restringimento monetario è ormai un fatto segnato e compiuto. Inoltre, continuano a segnalare un altro rialzo dei tassi per la fine del 2017; in generale il processo è coerente col raggiungimento del loro target. Implicitamente, credono che l’inflazione arriverà al 2% nel corso dei prossimi mesi, massimo un anno. Questa view è coerente con un mercato del lavoro vicino al raggiungimento del suo massimo potenziale. L’inflazione, che è una variabile “ritardata” nel ciclo economico, dovrebbe quindi effettivamente mostrarsi nei prossimi 12-15 mesi.

Macroeconomia nel resto del mondo

La BCE ha segnalato un processo molto più lento e graduale nel suo restringimento monetario. La BoJ è invece ancora in pieno QE.

In Cina si è concluso il congresso del Partito Comunista, che ha consolidato nettamente il potere di Xi Jingping. L’attenzione sara rivolta al deleveraging, cioè la diminuzione dell’assuefazione al debito dell’economia cinese. Il rallentamento controllato dell’economia è già in atto; stanno decelerando sia la produzione industriale che parti del mercato immobiliare.

Il tutto non sarà un problema per i mercati mondiali, sostenuti da profitti aziendali ancora molto buoni, in particolare negli EM asiatici. Detti profitti dovrebbero continuare a cresce ancora nella prima metà del 2018.

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