Mercati finanziari. Lo scenario Economico a Dicembre 2017 | GAM Italia

Elementi a favore dell’”esuberanza razionale” e la curva piatta americana. L’outlook sui mercati di Carlo Benetti, Head of Market Research and Business Innovation di GAM Italia.

Qual è lo scenario attuale sui mercati?

A dsicembre si ragiona anche sulle prospettive di un nuovo anno. Come molto spesso accade, si apre sotto il segno dell’incertezza. Potrebbe verificarsi qualcosa di inatteso; con molta maggiore probabilità potrebbe esserci un prolungamento dello scenario che già conosciamo nei prossimi 12 mesi.

I ragionamenti ipotetici e vaticinanti non portano però da nessuna parte. L’incertezza regna e regnerà sempre sovrana sui mercati.

Le evidenze dicono che ci sono paure, in diminuzione, per le politiche monetarie, che infatti stanno correggendo. Ci sono elementi, invece, anche per una esuberanza razionale. E sono tre.

  1. L’economia globale procede bene, e sincronicamente. Dati reali e di sentiment buoni pressoché ovunque. Ai rischi di surriscaldamento si oppongono l’occupazione europea, ancora da riassorbire, la competizione globale ed i nuovi processi produttivi, che mantengono bassi i prezzi.
  2. Se l’inflazione non desse sorprese, i tassi resteranno bassi ancora a lungo. In questo modo le banche centrali normalizzeranno la situazione in maniera corretta.
  3. I profitti aziendali, che negli States sono già alti, e che beneficeranno del tasso delle imposte. Restano positive le attese sui profitti in Europa, Giappone e mercati emergenti.

Quali sono i rischi?

La curva americana appiattita. Una curva che tende a fare “flattening” potrebbe precludere ad un’inversione della medesima; tenderebbe, cioè, a tassi a breve più alti di quelli più lunghi, quindi segnali di recessione e rallentamento.

Questo non è però un segnale univoco. L’economia non è una hard science e nemmeno deterministica. E’ vero che ogni recessione USA è stata preceduta da una inversione dei tassi, ma è anche vero che quest’ultima non ha sempre determinato una recessione. Il graduale riassorbimento del bilancio della FED dovrebbe assorbire le tensioni dell’appiattimento della curva.

Non ci sono segnali di particolare allarme sull’inflazione, ma si pensa a sorprese piùà in aumento della stessa che in diminuzione.

Un altro rischio è un rallentamento superiore alle attese dell’economia cinese. Governo ed autorità monetarie sono finora state brave a guidare la crescita; c’è però la necessità di contenere l’espansione del credito, piuttosto preoccupante.

Il petrolio vede l’ultimo meeting OPEC come un successo per i produttori. Qualsiasi accordo deve però fare conto del macro ciclo delle commodities, in espansione da oltre 100 mesi ininterrotti. Le tensioni geopolitiche possono avere effetti di breve, ma non effetti duraturi di lungo periodo.

Qual è l’asset allocation di dicembre?

21 anni fa Greenspan faceva il suo famoso discorso sull’esubranza irrazionale dei mercati. Il giorno dopo, ci fu una correzione dell’1%. Da quello dopo, per 4 anni, salita ininterrotta fino al boom delle dot.com. Ciò conferma le parole di Keynes sul fatto che “i mercati possono rimanere irrazionali più di quanto noi si riesca a rimanere solventi”. Stare liquidi è, quindi, costoso.

I mercati emergenti sono ancora cruciali nel generare valore. Gli indici PMI confermano la crescita buona in queste zone, ovviamente in Asia ed ancor di più in India. Moody’s ha alzato il rating del Paese, scommettendo sulle riforme in corso.

Europa, Giappone e mercati emergenti si confermano preferibili agli USA. C’è nuovamente volatilità su valute e credito; non ancora sulle azioni. La direzionalità dei ciò che genera rendimento deve essere bilanciata da strategie alternative, con fonti di rendimento alternativo. Si deve perciò tener conto della decorrelazione; ancor di più mentre cresce la compiacenza (o la noncuranza) dei mercati.

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