Mercati azionari italiani. La view di Ersel

Intervista a Marco Nascimbene, gestore del fondo Fondersel PMI, sulle prospettive dei mercati azionari italiani. Come stanno andando le cose?

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Nonostante le incertezze legate all’andamento dell’epidemia di coronavirus che, nonostante abbia rallentato nella maggior parte dei paesi europei, continua a destare preoccupazione per il numero dei contagi negli Stati Uniti, in tutto il Sudamerica e anche in Africa ed in india. Tuttavia, gli interventi delle banche centrali da un lato, e quelli dei governi a favore delle imprese e dei consumatori, continuano a favorire una ripresa dell’economia che è comunque lenta, ma che continua ad aiutare un recupero dei mercati dai minimi di aprile.

In questo contesto, inoltre, con riferimento all’Europa e all’Italia, l’istituzione di un Recovery Fund per aiutare a livello europeo i paesi più colpiti dalla pandemia stessa, ha favorito il restringimento dello spread BTP-Bund, aiutando ulteriormente i paesi i più colpiti come Spagna ed Italia in particolare.

In questo contesto, i settori migliori sono stati quelli delle utility e dei farmaceutici. Per quanto riguarda le utility, è anche da notare come il tema del green, quindi delle energie rinnovabili da un lato, dell’utilizzo dell’idrogeno, anche se per ora si tratta di progetti molto, molto avanti nel futuro, aiuta comunque l’andamento di questo settore, anche perché le risorse disponibili a
livello europeo andranno veicolate proprio in questa direzione.

L’altro settore che, dopo le difficoltà nei periodi più cupi della crisi economica, adesso sta iniziando lentamente a muoversi, è quello finanziario, in particolare quello bancario. In questo caso dobbiamo notare come l’offerta di Intesa su Ubi ha dato il là alla nuova ipotesi di risiko a livello di consolidamento del settore, che vede interessati in particolar modo i titoli delle ex banche popolari, e questo fa sì che ci sia un rinnovato interesse da parte degli investitori nel settore stesso.

Per quanto riguarda il settore industriale, anche in questo caso si sta tornando a guardare con interesse a quelli che sono i titoli più solidi, che pur impattati da un allentamento dell’economia mondiale, mantengono buone prospettive di recupero e di ulteriore crescita nel futuro, approfittando magari della debolezza di alcuni concorrenti per consolidare maggiormente la loro posizione.

Restiamo invece più prudenti su altri settori, come quello petrolifero da un lato, che continua a patire il calo della domanda, il calo del prezzo del petrolio stesso, e quelli più legati ai consumi e ai viaggi che, nonostante qualche timido segno di ripresa, continuano ad essere maggiormente penalizzati dalle incertezze che si hanno al momento attuale.

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