Investire oggi: l’analisi dei mercati finanziari di Giugno 2017 | Pictet Italia

Marco Piersimoni, del team di asset allocation di Pictet Italia, fornisce la view della prestigiosa istituzione privata svizzera in merito a come investire in questo periodo dell’anno.

Dati macro per investire

Gli ultimissimi dati macro in America mostrano un rallentamento del tenore dei dati stessi. Questo soprattutto rispetto alle attese. In particolare, l’ultimo dato sul mercato del lavoro ha mostrato una creazione occupazionale inferiore alle attese. Rimangono piuttosto solidi gli indicatori anticipatori.

Torniamo quindi allo schema classico; leading indicators, indicatori che guardano avanti, molto tonici, coerenti con un’attività economica molto forte. Invece, gli indicatori congiunturali (produzione industriale) sono molto meno convincenti.

Rischi politici

Nel frattempo, questi ultimi sono diminuiti. Entrambe le elezioni francesi, presidenziali ed amministrative, hanno visto una netta vittoria del filoeuropeismo. Anche le elezioni amministrative italiane, recentissime, hanno visto una buona affermazione dei partiti tradizionali.

Problemi più seri nel Regno Unito. Le elezioni anticipate volute dal premier May si sono rivelate un boomerang. Sarà complicato formare un governo, che comunque sarà di minoranza, e possibile solo con l’unione con i nordirlandesi.

Scema il rumor politico intorno a Trump ed alla possibilità di impeachment. Questo riporta in auge l’agenda Trump, probabilmente, che era stata data per sparita dai prezzi del mercato.

Banche centrali

Ci avviciniamo al meeting nel quale è atteso un rialzo dei tassi, già scontato dal mercato. Più curioso sarà vedere come la FED gestirà la comunicazione per le intenzioni future. Il mercato dà bassa probabilità di un altro rialzo nell’annata. Ha preso invece piede in pieno la discussione sulla possibile riduzione del bilancio della FED stessa. Ciò potrebbe avvenire già nel 2017. Ne hanno infatti parlato, in maniera piuttosto aperta, diversi speakers della banca centrale. Va comunque notato che questa cosa potrebbe non essere coerente con il livello dei tassi, in particolare con la parte lunga della curva americana.

Per quanto concerne la BCE, Draghi ha confermato l’intenzione di mantenere lo stimolo ai livelli attuali. I rischi deflazionistici sono diminuiti, ma l’inflazione rimarrà bassa. Le ultime revisioni delle previsioni della BCE sono per un’inflazione piuttosto bassa, appunto.

Cosa fare

Siamo quindi ad una rotazione settoriale del mercato. Si passa dalla tecnologia ai titoli più ciclici, con una ripresa degli energetici. Rimangono molto bassi i tassi di interesse. Continuiamo a vivere con una volatilità moto (troppo?) bassa.

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