Intervista a Marco Nascimbene, gestore del fondo Fondersel PMI di Ersel, sulle prospettive del mercato azionario italiano.
L’elezione di Macron alle presidenziali francesi ha permesso ai mercati azionari europei ed italiano di raggiungere i massimi dell’anno. Questo grazie alla convinzione di una maggiore tranquillità politica all’interno dell’Europa.
Dopo questo momento, soprattutto l’Italia ha avuto un momento di correzione, causato dalla ribalta delle preoccupazioni politiche domestiche. Queste ultime, naturalmente, erano legate al timore di elezioni anticipate in autunno con una nuova legge elettorale.
La preoccupazione risiedeva principalmente nell’eventuale affermazione del M5S come primo partito, visti i suoi programmi. Data la prima parte dell’anno molto buona, vi sono state ampie prese di profitto. La preoccupazione delle elezioni politiche pare spostata alla naturale scadenza della primavera 2018. La fluidità delle posizioni politiche dei partiti mantiene comunque la situazione sotto osservazione.
La preoccupazione principale riguarda il settore bancario. Siamo ancora in attesa della soluzione per MPS e le banche venete. In ogni caso, stavolta dovrebbe arrivare davvero a breve. Dovrebbe essere trovata una soluzione che colpisca solo azionisti ed obbligazionisti subordinati. In questo caso, la reazione del mercato sarà certamente positiva; si toglierebbe finalmente di mezzo questo annoso problema. Allo stesso tempo, vengono portati avanti gli aumenti di capitale di UBI e Carige. Pian Piano vengono quindi risolti i grossi problemi e ricapitalizzate le banche che ne avevano bisogno. Finalmente il settore starebbe risolvendo i suoi problemi, e potrebbe quindi costituire una buona scommessa di investimento.
Sono andate molto bene, finora, le mid e smallcap, sempre favorite dai forti flussi di sottoscrizione dei fondi PIR. C’è positività anche sul settore industriale; i risultati del Q1 sono stati molto positivi, e le prospettive continuano ad essere buone. Sono sempre interessanti le utilities, soprattutto le municipalizzate, con buon risultati e dividendi. Anche il settore telecom riscuote un certo interesse, soprattutto adesso che ha un po’ ritracciato.
I titoli del settore petrolifero continuano ad essere penalizzati dal prezzo del petrolio vicino ai minimi. Non sembrano esserci catalist di breve, oltre al prezzo del greggio, per consentire di muoversi a queste azioni.
Ancora interessante il settore dei consumi domestici, dove grazie alle ultime revisioni del PIL, si vedono segnali di risveglio anche dai titoli più esposti all’economia italiana.
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