Mercati finanziari. Focus su elezioni italiane, riforma fiscale USA e outlook 2018 | Anima SGR

Filippo Di Naro, Direttore Investimenti di ANIMA SGR, intervistato alla trasmissione “Report” di Class Cnbc il 13 dicembre 2017. Si parla di elezioni italiane, della riforma fiscale USA in arrivo e dell’outlook 2018 per i mercati finanziari.

Probabilmente le camere verranno sciolte il 27 settembre. Si andrà così a votare il 4 di marzo. Questa sembra la tabella di marcia sempre più probabile.

Cosa significa tutto questo per i mercati? I mercati possono innervosirsi?

La calendarizzazione delle elezioni è il momento in cui i mercati capiscono che l’evento sta arrivando. Il fatto che il governo non si dimetta, ma resti in carica per gli affari straordinari, dimostra come non ci sia una maggioranza alternativa. Ovviamente, questa indecisione si riflette sui sondaggi e sulle possibilità che qualcuno possa realmente governare dopo il 4 marzo.

Significa che ci sarà tanta volatilità fino al 4 di marzo?

No. Ma certamente l’avvicinarsi delle elezioni porterà momenti più volatili rispetto al recente passato.

La riforma fiscale USA è realmente in arrivo?

C’è un accordo di massima su un pacchetto relativo ad una riforma fiscale, anche se per qualcuno è un mero taglio delle tasse, e non una riforma completa. L’obiettivo è di arrivare alla firma del Presidente Trump entro Natale.

Le novità sarebbero che la Corporate Tax statunitense scenderà al 21%, forse anche nel 2018, anche se pare più probabile il 2019. L’aliquota personale massima sarà al 37%. Ci sarà un limite massimo di deduzioni sugli interessi per chi ha il mutuo fino a 750.000 $. Indecisione ancora sulla Repatriation Tax, ovvero il prelievo sui capitali all’estero che saranno riportati in America, come i big della tecnologia, ma non solo.

I mercati hanno già scontato l’accordo sulla riforma fiscale?

Il mercato l’ha anticipato molto. La reazione sarà sicuramente positiva, ma è in parte già scontata. Sarà curioso vedere l’effetto reale sulla crescita per il prossimo anno. La luna di miele dei mercati col Presidente si è conclusa da tempo. Ci sarà sicuramente una ripresa di confidenza, comunque, perché la riforma è comunque una buona cosa.

E che 2018 sarà per gli investitori?

Difficile da dire, come tutti gli anni. Molto probabilmente la crescita continuerà. La crescita è sincornizzata a livello globale, per cui è difficile vedere una brusca interruzione.

Dal punto di vista delle valutazione, i mercati sono cresciuti molto, ma lo sono anche gli utili. Questa degli utili cresciuti molto è stata la vera sorpresa del 2017.

Per il 2018 ci sono due temi da considerare. Il primo è che la crescita, nel medio-lungo termine, porta un po’ d’inflazione. Ed oggi fi inflazione non ce n’è. Il secondo è che il clima di compiacenza estremamente diffuso su ogni asset class può portare a qualche scossone. E questi scossoni sono anche importanti in termini di correzione dei trend. Quindi, presumibilmente, la volatilità nel 2018 dovrebbe essere più elevata.

L’opportunità da cogliere?

Forse il mercato dell commodities e, in parte, gli emergenti. I mercati sviluppati dovrebbero fornire, a questi livelli, dei ritorni più contenuti.

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