Outlook 2018, crescita duratura e occhi puntati sull’azionario | NN Investment Partners

Il 2018 sarà segnato da una forte crescita economica a livello globale e sarà un anno favorevole per l’azionario, asset class preferita da NN Investment Partners grazie a prospettive positive dal punto di vista macro e degli utili.

Outlook economico, una crescita globale ben sostenuta

Dopo due anni di rallentamento, dalla fine del 2016 la crescita globale ha intrapreso un percorso al rialzo. A favorirla è stata una combinazione di fattori: l’accelerazione della crescita degli utili, la maggiore fiducia delle imprese e l’aumento della spesa in conto capitale. La buona notizia è che è improbabile che la crescita vacilli, perché è sostenuta da un numero di fattori più alto rispetto a qualsiasi altro periodo a partire dal 2008. Ciò vale per tutti i settori e le aree geografiche, con i Mercati Emergenti che vestiranno un ruolo da protagonista.

Resta però qualche perplessità sul tasso di crescita nominale: salari e inflazione procedono a passo incerto, così come la crescita della produttività. Ecco perché, per NN Investment Partners, nel 2018 questi elementi rappresenteranno l’ago della bilancia.

NN Investment Partners ha fiducia nel fatto che la crescita del PIL globale si assesti leggermente al di sopra dei livelli registrati negli ultimi sei anni, grazie anche agli accenni di miglioramento del tasso nominale di crescita dell’economia, specialmente fuori dall’Eurozona.

USA, l’impatto dei tagli fiscali offusca l’outlook sulla politica monetaria

NN IP ritiene che si sia ancora in terreno positivo per quanto riguarda i rischi legati alla crescita negli USA. In particolare, il settore corporate ha un potenziale molto maggiore rispetto a quello dei consumi, grazie alla maggiore liquidità di cui dispone. A offuscare l’outlook sulla politica monetaria USA è però l’impatto di una probabile riforma fiscale e di tagli fiscali nella seconda metà del 2018 e nella prima metà del 2019, con effetti incerti su domanda e offerta, a cui si aggiungono le incertezze circa la misura in cui il piano fiscale aumenterà il disavanzo di bilancio e il grado di ripresa dell’inflazione.

Eurozona, lo slancio della crescita

Negli ultimi trimestri, l’economia reale dell’Eurozona ha ingranato una marcia in più: lo slancio della crescita sembra essersi assestato ad un’altezza di crociera del 2,5%, ben al di sopra del livello potenziale. Sia la spesa al consumo che quella di investimento crescono ad un ritmo piuttosto elevato, innescando un circolo virtuoso sostenuto da condizioni finanziarie positive e da una maggiore fiducia da parte dei consumatori. Inoltre, secondo NN Investment Partners, è improbabile che la politica fiscale metta il bastone fra le ruote.

C’è quindi ampio spazio per una crescita alimentata da fattori come la riduzione dei risparmi scaturita da una domanda limitata di beni durevoli, condizioni di credito più favorevoli, un basso costo del denaro, l’aumento della fiducia e la forte crescita dell’occupazione. Per quanto riguarda il tasso di crescita nominale dell’economia, NN IP si aspetta un aumento molto graduale nell’inflazione sottostante. La BCE darà avvio al tapering a gennaio, diminuendo gli acquisti di attivi da 60 a 30 miliardi di euro al mese da gennaio fino almeno a settembre 2018. Dopo quella data, probabilmente li ridurrà fino quasi ad azzerarli nell’ultimo trimestre, con un primo aumento dei tassi di deposito nella seconda metà del 2019.

Giappone, i benefici di una ridotta incertezza politica

Nell’universo dei Mercati Emergenti, la tendenza positiva della crescita è diffusa. I Mercati Emergenti partecipano alla svolta positiva che pervade l’economia globale. I flussi commerciali internazionali coi mercati sviluppati ma anche interni ai Mercati Emergenti sono aumentati, dato da cui trapela un importante miglioramento della domanda domestica dei paesi emergenti.

Le condizioni finanziarie sono diventate sostanzialmente più favorevoli, sostenute dal miglioramento degli afflussi di capitali, determinato dalla più accomodante politica monetaria dei mercati sviluppati, dall’indebolimento del dollaro USA e dalla diminuzione del rischio Cina.

Da marzo la crescita del credito dei mercati emergenti ha registrato un costante miglioramento, il che dovrebbe favorire la ripresa della crescita di consumi e investimenti dopo i minimi degli ultimi decenni nel periodo 2011-2016.

La Cina è riuscita a stabilizzare il rapporto debito/PIL e le riforme in corso hanno reso più resilienti le imprese pubbliche. La quota di consumi del PIL cinese è in chiaro aumento, con lo slancio nella crescita dei consumi impartito dalla diminuzione della disparità dei redditi e dal rafforzamento dell’e-commerce.

Outlook di mercato, azionario asset class favorita

L’attuale scenario di mercato è probabilmente il migliore da diversi anni grazie ai solidi dati macroeconomici e a una crescita a doppia cifra degli utili aziendali. Al contempo, il basso livello di inflazione dovrebbe evitare una rapida stretta dal punto di vista delle politiche monetarie. Inoltre, il sentiment politico di Eurozona e USA è migliorato negli ultimi mesi.

Per le asset class più rischiose si registra una dinamica comportamentale positiva, nonostante i timori collegati alle valutazioni al limite influenzino alcuni investitori. Per NN Investment Partners, “il timore di una valutazione eccessiva del mercato è comprensibile, ma basare troppo l’approccio agli investimenti sui timori può far perdere di vista le opportunità e quindi erodere i ritorni potenziali”. Le condizioni del mercato azionario si avvicinano a quelle ideali. Oltre al buon quadro dei fondamentali, negli ultimi mesi sono migliorate in modo sostanziale le dinamiche di mercato. Perciò la SGR con sede in Olanda ritiene “sensato esporsi agli attivi rischiosi”, in particolare di Giappone, Eurozona e Mercati Emergenti.

Per quanto riguarda i settori, NN IP predilige l’esposizione ai ciclici. Una strategia sostenuta da tre elementi: solidi dati macroeconomici, rendimenti obbligazionari più alti a seguito di una politica monetaria sempre meno accomodante e prezzi delle materie prime stabili o in aumento. Se quest’ultimo aspetto avvantaggia i settori energia e materiali, è il settore finanziario quello favorito dagli analisti NN IP. Le ragioni? La sua bassa valutazione, le buone prospettive a livello di utili e la correlazione positiva con i rendimenti obbligazionari.

Reddito fisso, è necessario mantenere un approccio dinamico

Dopo anni di solidi rendimenti nei mercati globali obbligazionari e del credito, oggi il contesto per gli investitori in titoli a reddito fisso è diventato piuttosto sfidante. La politica monetaria è in via di normalizzazione e stiamo passando da un periodo di ricerca dei rendimenti a un contesto di reflazione.

NN Investment Partners prevede un aumento graduale dei rendimenti dei titoli di stato, accompagnato però a una certa volatilità nella normalizzazione dei rendimenti, dato che il mercato resterà concentrato sulla normalizzazione della politica monetaria.

Prevedendo che la Federal Reserve porterà avanti l’aumento dei tassi, mentre la BCE rimarrà attendista, NN IP si aspetta un ulteriore appiattimento della curva dei rendimenti USA e un certo (modesto) irripidimento della curva tedesca.

In conclusione, poiché il ritmo dell’aggiustamento della politica monetaria dipenderà in larga misura dall’evoluzione dei dati sulla crescita e sull’inflazione, è prudente mantenere una certa flessibilità in portafoglio. Solo così si potrà rispondere al variare delle condizioni macroeconomiche e di mercato.

Data la view di crescita globale, moderata inflazione e graduale normalizzazione della politica monetaria, sono i titoli di credito high yield, il debito dei mercati emergenti (EMD) e le categorie più specializzate come i senior loans bancari e le obbligazioni convertibili quelli che dovrebbero far registrare le performance migliori in termini di rendimento totale. Più a breve termine, NN Investment Partners preferisce, per ragioni tattiche, i titoli investment grade rispetto ai titoli high yield e l’EMD su base risk-adjusted.

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