Mercati obbligazionari. L’outlook di Ersel

Intervista ad Amedeo Ferrauto, gestore fondi obbligazionari Ersel, sulle prospettive dei mercati obbligazionari.

I mercati principali

Gli eventi principali dell’ultimo periodo sono stati gli incontri delle banche centrali a livello mondiale. La BCE non ha cambiato la sua visione; la FED  ha rialzato per la terza volta nell’anno i tassi di interesse di 0,25%. Il rialzo dei tassi e l’accordo sulla riforma fiscale USA hanno generato un rialzo della parte breve della curva dei tassi USA. La parte lunga della curva, invece, è scesa a causa della mancanza di inflazione; quest’ultimo fenomeno, come ben noto, è presente a livello globale. I tassi europei, soprattutto quelli tedeschi, sono rimasti nella parte bassa del range dell’ultimo periodo, intorno allo 0,30%.

In un contesto di tassi bassi a livello globale e di mancanza di rendimento ed alternative, il mercato del credito è rimasto stabile. Le motivazioni sono due:

  • La BCE, che ha continuato a comprare credito in tutta l’area di competenza;
  • La mancanza di mercato primario per l’avvicinarsi delle festività, con meno emissioni societarie;

I mercati periferici

Molto positivo l’andamento degli spread periferici, Portogallo in primis, Spagna in secundis. Il primo, soprattutto, ha avuto diversi upgrade dalle agenzie di rating. Parecchia debolezza, invece, in Italia, a causa dell’incertezza elettorale e dei susseguenti rischi politici che ci saranno nei primi mesi del 2018.

Tassi sostanzialmente fermi per le obbligazioni in valuta forte; sono andate molto bene quelle emesse in valuta locale, molto forti contro dollaro e contro euro.

Euro/dollaro

Rimasto fermo intorno ad 1,18. Finora il biglietto verde non ha beneficiato dell’attesa riforma fiscale americana. Lo stesso dollaro  ha avuto un andamento laterale contro le principali divise mondiali.

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