Etf, gli investitori scelgono ancora l’azionario | Fondi e Sicav

A margine della tavola rotonda sugli Etf organizzata dalla redazione di Fondi&Sicav, Mauro Giangrande, head of passive distribution Southern Europe di DWS, ha delineato quali siano i temi sui quali gli investitori si sono focalizzati maggiormente nei primi mesi del 2018.

Quasi sono i temi di maggior interesse nei primi mesi del 2018?

Volatilità superiore al 2017. Ma il mercato cresce lo stesso, anche perché ci sono solide basi globali basate sui PIL. Conseguentemente, gli ETF più interessanti rimangono gli azionari. Circa il 70% dei flussi sono stati in questo campo, nonostante la volatilità. E il denaro si è riversato soprattutto su ETF che investono in America, Asia-Pacifico Giappone incluso, senza dimenticare gli emerging markets.

Hanno quindi sofferto un po’ gli ETF obbligazionari. In un contesto di aspettative di rialzo dei tassi d’interesse, ciò era ampiamente atteso. E, all’interno del settore, hanno sofferto i bond corporate ed investment grade.

Non potendo prescindere dalle obbligazioni in un portafoglio bilanciato, gli ETF che investono nei governativi (americani ed europei) hanno retto bene.

Altro tema interessante è stata l’inflazione, che si sta lentamente riaffaciando.  Interessanti anche le commodities, soprattutto in uno scenario ancora in ripresa come questo, e con un rischio inflazione.

Quali prodotti sono stati lanciati in questa prima metà dell’anno?

C’è già una grande diversificazione, quindi hanno avuto prevalenza quelli obbligazionari. Nuovo prodotto su obbligazioni HY americane, con commissioni molto basse (o,35%). Buon successo, da qualche anno della strategia yield plus, che va a selezionare titoli obbligazionari, nell’opportuno contesto, con rendimento o credit spread più alto. L’ultimo nato del comparto si focalizza sui corporate americani.

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