Gianluca Ungari, Head of Portfolio Management Italy di Vontobel Asset Management in dialogo con Fabrizio Capati, Head of Retail Distribution Italy, per presentare l’aggiornamento trimestrale sui mercati finanziari.
Dopo i primi tre mesi in cui il mercato era impostato su una bassa inflazione e sullo scenario Goldilocks, sono subentrati dei fattori che hanno aumentato la volatilità dei mercati. Tuttavia, a differenza del passato, i problemi possono essere definiti in termini di aree geografiche.
I Mercati Emergenti, principali motori di performance di tutto il 2017 e dell’inizio 2018, sono andati sotto pressione a causa della politica sui dazi di Trump. L’ Europa, invece, dopo le elezioni italiane che registrano problemi legati ai rischi politici, vede tornare sui mercati, soprattutto sull’obbligazionario governativo, la volatilità. Questo ha reso i portafogli più difensivi.
Siamo effettivamente partiti a inizio anno con uno scenario Goldilocks cui associavamo più del 65% di probabilità. Ci troviamo ora di fronte a due scenari di coda, tra loro contrapposti: uno di rallentamento, l’altro di paura dell’inflazione. Nei primi tre mesi, dove i dati dell’inflazione sono stati molto forti, abbiamo aumentato la probabilità di aumento dell’inflazione, ma da marzo in avanti è aumentata la probabilità di rallentamento in Mercati Emergenti e in Europa. Questo ha portato a una desincronizzazione delle principali economie mondiali, dove l’America continua a crescere solidamente, mentre Europa ed Emergenti vedono un rallentamento.
Siamo in una fase di valutazione perché stanno uscendo dichiarazioni sempre più preoccupanti dove c’è la paura reale di un’escalation di questa guerra commerciale. Se dovesse accadere, questo impatterebbe la crescita e cambierebbero le previsioni. Per il 2019 si deve immaginare un rallentamento serio.
Le posizioni di rischio sono state ridotte, nello specifico attuando strategie di copertura sull’azionario Europa ed Emergente. La situazione non è facile perché ci si trova in una situazione di crescita che mantiene quindi la positività sull’azionario. Tuttavia, dipendendo da dichiarazioni o da azioni che verranno poste in essere in termini di guerra sui dazi, la situazione potrebbe cambiare sostanzialmente.
Abbiamo iniziato a prezzare il rischio rallentamento.
Non cambia la visione di crescita dell’America e degli utili che stanno crescendo e che quindi si mantengono come elementi positivi.
Un dato di fatto è che andando incontro all’estate, la volatilità potrebbe aumentare repentinamente.
Lo scenario di fondo di positività di crescita degli utili rimane intatto anche con la guerra dei dazi tra US e Cina.
In questo momento è fondamentale fare stock picking in termini di scelta degli strumenti finanziari, dei titoli, dei fondi. La scelta del singolo strumento e del singolo fondo e la qualità in esso farà la differenza.
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