Risparmi. Lo stallo politico può incidere sulla loro sicurezza? | Q Consulenze Finanziarie

Lo stallo politico può incidere sulla sicurezza dei nostri risparmi? Il team di Q Consulenze Finanziarie prova a spiegarlo.

Il governo ancora non si è formato. Instabilità, quindi. Come si può ripercuotere sugli investimenti?

L’Italia deve abituarsi a questa instabilità: Anche prima delle elezioni, lo scenario attuale era il più probabile. Questo per non farsi trovare impreparati… Guardando agli investimenti, lo spread nel 2011 aveva superato i 500 punti, cioè più di 5 punti di interesse come differenziale. Oggi, per fortuna, è molto più basso, anche se è un anno e mezzo che sta crescendo. Probabilmente lo spread continuerà a salire, perché la crescita avviene nonostante l’ombrello protettivo della BCE, che continua a comprare il debito italiano (cioè BOT e BTP). L’economia italiana è la più debole, al momento, e necessita di sostegno. A settembre, come si sa, la BCE interromperà il QE, quindi bisogna prepararsi a subire dei contraccolpi dalla speculazione.

Si può quindi dire con chiarezza che l’instabilità fa male ai nostri risparmi, oltre che non piacere ai mercati. L’Italia è il Paese più debole in Europa, ed anche il più indebitato, quindi è purtroppo logico che ne subirà di più le conseguenze.

In questi giorni c’è (stata) l’emissione di nuovi BTP Italia. Cosa sono?

Il BTP è il titolo di stato per eccellenza, il mezzo preferenziale attraverso cui lo Stato si autofinanzia. Quindi, da sempre, lo Stato riconosce benefici a questa tipologia di investimenti. I principali sono due. Uno è che le tasse sui rendimenti sono particolarmente leggere, al 12,5% rispetto al 26% degli altri asset. L’altro è che gli investimenti in titoli di stato non sono gravati dall’imposta di successione. Ci sono altre due caratteristiche interessanti. Il primo è che le cedole sono semestrali, ed il secondo che è legato all’inflazione. Cosa vuol dire? Vuol dire che la cedola dello 0,40% è collegata all’inflazione. Se questa dovesse salire, lo stesso farà la cedola. La scadenza è ad otto anni, quindi un investimento di lungo termine.

C’è quindi interesse per questi prodotti anche per i piccoli risparmiatori?

Sì. Tra l’altro lo Stato, per disincentivare la speculazione, riconosce anche un bonus di un altro 0.40% per chi compra il titolo e lo tiene fino a scadenza.

C’è qualcosa a cui prestare attenzione?

Sì. I titoli di Stato hanno notevoli vantaggi, ma vanno selezionati con molta attenzione, in base al rischio. Questo perché rappresentano il nostro debito, che a giugno supererà i massimi storici, oltre i 2300 miliardi. Purtroppo la previsione, al momento attuale, è che continui a salire. Gli interessi annuali sono 70-80 miliardi all’anno con lo spread ai minimi.

Altra cosa che deve far riflettere è il rapporto debito/PIL. Oggi questo rapporto è molto vicino, come linea grafica, al debito, e non è una buona cosa. Vuol dire che il PIL, rispetto al debito, scende. Cioè, siamo tutti meno ricchi, perché il PIL non supporta un debito del genere.

Come è bene comportarsi con questi strumenti, quindi?

Un sano principio, in tutti gli ambiti, è il premio per il rischio. Il rischio è sempre presente in un investimento. Bisogna quindi vedere, se c’è un adeguato premio, una remunerazione, adeguata al rischio che andiamo a correre. In questa fase, con i tassi così bassi ed i rendimenti ai minimi storici, sono investimenti rischiosi a causa del rischio-Paese. Rendono cioè troppo poco a fronte del rischio di default dell’Italia. Fare investimenti lunghi con premi di questo tipo è una cosa da considerare con MOLTA attenzione.

Quindi, fare attenzione alla scadenze, e non investire troppo del proprio portafoglio in questi titoli. Si tratta di un investimento comunque valido, ma forse temporalmente conviene aspettare un altro momento.

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