Circa 500 mila risparmiatori hanno perso tutto o parte del loro capitale a causa dei recenti fallimenti di banche. Questo è un evento gravissimo. Cosa possiamo imparare da questa triste serie di eventi, per non rischiare di perdere i nostri sudati risparmi nel futuro? GPInvest cerca di spiegarlo in questo video.
Negli ultimi anni diverse banche sono fallite, o comunque sono divenute tristemente popolari a causa delle loro pessime condizioni finanziarie. Esempi? Banca Marche, CariChieti, CariFerrara, BancaEtruria, Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca.
Il primo punto che occorre sottolineare, perché troppo spesso le persone se lo dimenticano, è quello del conflitto di interesse. Una banca offre diverse tipologie di servizi finanziari. E’ chiaro a tutti che quando una banca offre qualcosa, applicherà su questo il suo margine, il suo guadagno. La banca non è una ONLUS, deve fare profitti per i suoi azionisti, e quindi applica un costo al finanziamento.
Questa è una cosa facilmente capibile… ed invece, in ambito di investimenti, proprio non entra nella testa degli italiani. Il 50% degli italiani, infatti, non sa che la consulenza bancaria ha un costo. Solo il 37% sa che la consulenza bancaria sia a pagamento. Solo il 20% è disposto a pagare per un servizio di consulenza a suo esclusivo interesse.
Da questo circolo vizioso un risparmiatore può uscire solo perdendo soldi.
Nel caso delle banche venete, i risparmiatori hanno perso soldi perché hanno acquistato azioni non quotate di una banca in crisi finanziaria. Quindi, oltre ad essersi presi il rischio di investire in una banca in crisi finanziaria, rischio di cui evidentemente non erano consapevoli, si sono anche presi il rischio di investire in azioni non quotate.
Rendimento senza rischio non esiste. Rischio senza rendimento, invece, accade frequentemente. Quindi, quando un investitore acquista un’obbligazione subordinata di una banca magari in crisi finanziaria, che in altre parole significa avere con un basso livello di garanzia sul capitale prestato alla banca, ma questa obbligazione rende l’8% in un periodo in cui le alternative sicure rendono l’1%, questo investitore a cosa sta pensando? Che siano tutti pazzi gli altri investitori che non si sono accorti di questa meravigliosa opportunità?
Chiaramente no! Sta trascurando il fatto che il mercato quantifica il rischio di quell’investimento come molto elevato; quindi vuole un rendimento molto alto per comprare l’obbligazione subordinata di turno.
Quale è il messaggio? Imparare a valutare la relazione rischio-rendimento di un dato investimento; oppure, farsi aiutare da un consulente che non abbia conflitto d’interesse. Si può dire che non si era a conoscenza dei rendimenti offerti dal mercato in quel periodo, e che non sapevi che ti stavi prendendo un rischio eccessivo. Il punto è che ignoranza e non conoscenza non sono scusanti. Soprattutto in un mondo come quello bancario dove ogni volta che si compra un qualunque strumento finanziario si firmano documenti su documenti di scarico di responsabilità e presa visione del rischio dell’investimento. Si vede come torna fuori il problema del conflitto di interesse?
Il punto è che mai e poi mai bisogna pensare di essere più furbo del mercato. Dopotutto, nella maggior parte dei casi, si dedicherà agli investimenti qualche ora al mese, se va bene, e ci si confronterà con un mercato di professionisti con Master e Dottorati in Finanza, e anni di esperienza.
Si starà pensando: ma non abbiamo cultura finanziaria; si va in banca e ci si aspetta che qualcuno ci aiuti nel nostro interesse. Cosa dovremmo fare?
Il messaggio da trasmettere, dimostrato dai fatti degli ultimi anni, è che il sistema non protegge se tu non si ha un minimo interesse per la materia. A inizio gennaio 2018 è entrata in vigore la normativa europea MifidII, normativa che cerca di risolvere problemi come quelli di cui si è parlato in questo video. Vorrà dire che saremo in grado di risolverli tutti? Nessun risparmiatore perderà più soldi per colpa del fallimento della propria banca? Purtroppo, no.
Nella gestione delle finanze ciascuno è il proprio responsabile.
Non bisogna diventare esperti. Sicuramente, però, si deve iniziare a vedere il sistema bancario in un modo differente; e rivolgersi a consulenti indipendenti che possano risolvere il grave problema del conflitto di interesse, lavorando nell’esclusivo interesse del cliente.
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