Spread alle stelle, cosa fare? | Q Consulenze Finanziarie

Massimo Guerrieri di Q Consulenze Finanziarie fa il punto sui mercati finanziari, dopo la risalita dello spread e le incognite politiche di questi giorni.

La situazione politica tiene banco. Quali conseguenze per il Paese e per i risparmiatori?

Se si prende il riferimento economico con le altre nazioni, in particolare la Germania, analizzando lo spread, vediamo che dai minimi del 2015 ad oggi c’è stata una crescita. L’attenzione deve rimanere alta perché da due anni e mezzo l’indice sta crescendo. A giugno, tra l’altro, il debito pubblico toccherà un nuovo record, sfondando il tetto dei 2300 miliardi.

Un altro dato da guardare con attenzione, è il rapporto debito/PIL. Nel periodo pre-crisi questo era intorno al 100%. Adesso siamo al 130%, e da parecchio tempo è il terzo peggior debito del mondo. Chiaramente siamo al di là della sostenibilità.

Ci sono aspetti a cui prestare particolare attenzione?

In queste ultime settimane si sono avute due notizie importanti. Il FMI, con la voce della Presidente Lagarde, ha messo in guardia i Paesi mondiali dal rischio di bolle speculative. Enti come il FMI di solito sono molto prudenti nell’emettere giudizi e sentenze. Queste avvisaglie devono mettere sul chi va là. E sono opportune perché il sostegno finanziario attraverso il QE ha stampato molta moneta, creando dei chiari eccessi di liquidità.

Anche la BCE, attraverso il Presidente Mario Draghi, ha posto l’accento sul rallentamento della crescita dell’eurozona. Naturalmente, non ha mancato di continuare a sostenere la medesima, riaffermando che il QE, in Europa, andrà avanti per tutto il tempo necessario (anche più della scadenza prevista di settembre 2018).

Ci si avvicina al periodo estivo, storicamente di aumento di volatilità sui mercati. Quali consigli per i risparmiatori?

Si guardi il grafico in questione, riguardante l’S&P500, il più importante indice USA. La montagna che sorregge l’indice, ai massimi, è il debito che viene usato per fare soldi con i soldi.

Ci vuole quindi molta prudenza. Bisogna controllare la rischiosità dei propri portafogli finché si è in tempo, finché permane una situazione di relativa calma. Prevenire è meglio che curare.

Visto l’andamento quasi ciclico dei mercati finanziari, c’è da temere qualcosa di peggio in prospettiva?

Le voci in questo senso sono crescenti. Al Forum di Davos del gennaio scorso un Premio Nobel ha menzionato con certezza la ciclicità dei mercati; dopo ogni salita, c’è una discesa e viceversa. E niente sale all’infinito… come niente scende all’infinito. Da livelli molto alti è evidente che si debba stornare, e quindi scendere, anche in maniera importante.

Il premio Nobel in questione, Robert Schiller, si aspetta in 1-2 anni una discesa repentina senza preavviso. E0 meglio muoversi preventivamente per parare il colpo.

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