Francesca Cerminara, responsabile Bond e Valute di Zenit SGR ci racconta il 2017: l’anno dei PIR, il prodotto finanziario dell’anno.
A poche settimane dalla fine dell’anno, è tempo di bilanci.
Da fine febbraio, Zenit ha isitituito le classi PIR per Pianeta Italia ed Obbligazionario. A queste si è aggiunta la Multistrategy Stock Picking. 7 mesi su nove in positivo, un risultato più che decoroso. +4,6% per l’Obbligazionario ed un rotondo +26,5% per Pianeta Italia.
Dal 1996, Pianeta Italia investe sulle realtà locali, sicché ha radici lontane. L’esposizione sulle PMI italiane è da sempre superiore al 50%. L’accento dei PIR ha solo valorizzato un lavoro pluriennale.
I PIR nascono con lo scopo di sostenere l’economia italiana. Una metodologia per farlo è attraverso le IPO. Con queste, le aziende trovano risorse per progetti di investimento, crescita od un cambio di azionariato.
Zenit è stata attiva, nel 2017, in una ventina di IPO, sia su AIM che su MTA. L’investimento complessivo è stato di 6 milioni di euro.
Ma per un gestore è importante cercare opportunità anche sui mercati secondari. Infatti, un mercato liquido è garanzia per le società quotate. E lo è altrettanto per la tranquillità degli investitori. Questi prodotti vanno verso questa direzione. Zenit ha a disposizione 160 milioni di euro da allocare nelle eccellenze italiane.
E non si parla solo di azioni. Grazie ai PIR, infatti, molte aziende hanno deciso di utilizzare le obbligazioni societarie per far fronte ad esigenze di finanziamento. Si diversifica così dal solo canale bancario. Gli investitori, inoltre, riescono ad ottenere un rendimento interessante.
Il fenomeno è destinato a durare negli anni, anche grazie all’attivismo del governo, che sta pensando a nuovi provvedimenti sul prodotto.
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