Intervista a Carlo De Vanna, gestore del fondo Fondersel PMI di Ersel, sulle prospettive del mercato azionario italiano.
L’ultimo periodo è stato caratterizzato sostanzialmente da tre eventi molto importanti.
Il primo è stata la soluzione definitiva finalmente trovata per le due banche venete e per Monte dei Paschi. Il secondo è stato il movimento dei tassi di interesse, che ha riguardato tutti i mercati europei, ma in particolare quello italiano. Il terzo è stato il rafforzamento dell’euro un po’ contro tutte le altre valute.
Questi tre eventi hanno ovviamente avuto un impatto abbastanza importante sui titoli.
L’aumento dei tassi, in particolare, ha avuto un impatto negativo su tutti i titoli sensibili, soprattutto le utilities. Queste ultime hanno infatti performato decisamente male. Come contraltare, ha però avuto un effetto positivo sulle banche. Uno dei driver di ripresa del settore finanziario è proprio la salita dei tassi di interesse; come contorno, anche quello che farà la BCE nei prossimi mesi.
Il settore bancario è stato poi fortemente aiutato dalla soluzione trovata per le banche venete. Queste ultime sono andate a Banca Intesa per una cifra simbolica. Inoltre, lo Stato fornirà un sostanzioso aiuto per gestire gli esuberi e completare la pulizia degli istituti. Da un lato è stata una soluzione che il mercato ha apprezzato molto perché chiarisce l’aspetto della continuità delle due banche; dall’altro, non ha penalizzato il titolo dell’acquirente.
Soluzioni diverse per il caso MPS, dove comunque il mercato ha apprezzato ciò che si è scelto di fare. Nota positiva, perché MPS rimane comunque una banca sistemica per l’Italia.
Come detto, la valuta continentale si è rafforzata un po’ nei confronti di tutte le altre. Non si esclude che, se questo livello dovesse rimanere tale anche per i prossimi mesi, possa esserci qualche impatto sulle esportazioni. Questo comporterebbe, ovviamente, qualche rallentamento per le aziende che soprattutto esportano.
Tutto questo rende abbastanza positivi sul mercato per il prossimo futuro.
Visto l’approssimarsi del periodo estivo, era lecito aspettarsi un rallentamento della raccolta sui PIR. Questi ultimi sono stati il principale motivo per cui le small cap hanno performato molto bene nei primi due trimestri dell’anno. Visto quanto appena detto, queste ultime hanno un po’ rallentato di recente. Con la ripresa del periodo autunnale, questo fenomneo verrà meno, ed i PIR continueranno a rappresentare un driver di crescita molto importante pe ril nostro mercato.
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