Mercati: dalle banche centrali all’economia reale. Aggiornamento | Prometeia

La partner Prometeia Lea Zicchino sui fattori che guideranno le mosse degli investitori sui mercati nei prossimi mesi; dal miglioramento della congiuntura economica in Italia e in Europa al cambio di impostazione di politica monetaria da parte di Fed e Bce.

Per gran parte della crisi finanziaria internazionale e del debito sovrano europeo, le banche centrali sono stati i driver principali dei mercati. In particolare, lo è stata la loro offerta di liquidità. Con l’avvio della normalizzazione della politica monetaria negli USA, ed il consolidamento della ripresa a livello globale, l’economia reale potrebbe tornare a guidare i mercati.

Dopo l’elezione di Trump i mercati azionari hanno avuto una forte ripresa. Sono aumentati anche i tassi sui titoli di stato a lungo termine.

Che cosa aspettarsi per i tassi sui mercati da qui in avanti?

La FED a giugno è già intervenuta; ha anche annunciato le modalità di riduzione del proprio attivo, probabilmente avviabile già da quest’anno. La riduzione, comunque, sarà graduale. Ci si aspetta che i tassi rimangano fermi per la restante parte dell’anno. Nel 2018, dovrebbero esserci due interventi, ciascuno da 25 punti base, seguiti da altri due nel 2019. Questo comporterebbe di arrivare ad un tasso del 2,25%.

In Europa, la BCE manterrà i tassi fermi, almeno fino al 2019. Dopo, scatterà un primo aumento. I tassi Euribor, anche se aumentati, dovrebbero fermarsi a 60 punti base nel 2020.

L’aumento dei tassi potrebbe provocare una correzione sui mercati?

Probabilmente no, e per due ragioni. La prima è che il settore finanziario potrebbe beneficiare dell’aumento dei tassi. Ed è anche quello che ha i maggiori margini di rivalutazione. La seconda è che, storicamente, per tassi a questi livelli il mercato ha avuto buone performance.

Ci sono quindi prospettive di ulteriori guadagni in Europa, forse una possibile correzione negli USA. Il rischio maggiore resta quello dell’incertezza politica. Lo spread BTP-Bund potrebbe quindi aumentare in corrispondenza delle elezioni politiche italiane, e durante il tapering della BCE.