Mercati. Reporting season: i dati superano le aspettative degli analisti | Kairos Partners SGR

Francesco Cavallo, Portfolio Manager del desk Italian Equity di Kairos, commenta la reporting season del primo trimestre 2019 sui mercati, analizzando i settori e il posizionamento di portafoglio.

Francesco, si sta concludendo la reporting season del primo trimestre del 2019. Qualche commento?

Certo; è stato un primo trimestre che a livello di risultati delle societĂ  quotate in Italia ed Europa ha dato comunque delle sorprese, in generale positive. Se guardiamo, rispetto alla storia, in particolare a livello di ricavi, le societĂ  hanno battuto di piĂą, rispetto a quello che è storicamente avvenuto, le aspettative degli analisti, ed anche a livello, poi, di utile netto, questo fenomeno si è traslato. Il tutto in un contesto di un mercato che, almeno fino al dicembre del 2018, stava scontando un rischio abbastanza evidente di recessione o di rallentamento molto importante, gli utili con i violenti ribassi che avevamo visto. Poi, in realtĂ , i mercati nel frattempo avevano recuperato molto bene, quindi la reazione sui risultati in sè è stata anche un po’ mista, ma in generale gli utili sono stati soddisfacenti.

Entriamo nel dettaglio a livello settoriale. Quali sono stati i settori che hanno performato meglio e quelli che hanno performato peggio.

A livello settoriale c’è stata un’eccezione evidente in questo contesto generalmente positivo, rappresentato da una parte dei finanziari, ossia le banche tradizionali, le banche commerciali. Infatti in questo caso il business si è dimostrato sotto pressione, in particolare a livello sia commissionale che di margini di interesse. Infatti, pressioni competitive dovute ai bassi tassi di interesse, e dall’altra parte, la pressione sulle commissioni, data dall’introduzione della nuova normativa europea MIFID 2, hanno comportato una difficoltĂ  da parte di queste banche di battere le stime degli analisti. D’altra parte, invece, la parte del risparmio gestito ha riportato risultati interessanti, in quanto le commissioni di performance generate dai fondi di investimento delle gestioni, in questa prima parte dell’anno molto positivo sui mercati, ha permesso di battere le aspettative. Per quanto riguarda la parte degli industriali, la parte ciclica del mercato, anche qui gli utili sono stati meglio delle attese, in questo caso piĂą che in termini assoluti in termini relativi, nel senso che le attese degli analisti erano molto difensive dopo una seconda parte del 2018 che ha visto ritornare preoccupazione sul ciclo globale, che in particolare va a impattare questi titoli. Da notare, infine, come i business di qualitĂ  e piĂą difensivi siano riusciti, ancora una volta, a sorprendere le stime degli investitori e degli analisti, ed a supportare il premio valutativo importante a cui stanno questi titoli.

Quindi parliamo del secondo semestre, per quanto riguarda il posizionamento dei nostri portafogli. Quale potrebbe essere un’analisi?

In questa fase di mercato leggermente piĂą volatile, dei forti rialzi visti da gennaio ad aprile, i nostri portafogli sulla parte Italia hanno assunto connotati leggermente piĂą difensivi. In particolare abbiamo cercato di togliere il rischio dalle parti di portafoglio piĂą esposte alla guerra commerciale, che contro ogni aspettativa è tornata alla ribalta tra Trump e la Cina. In questo caso, quindi, titoli come semiconduttori, industriali, settore auto, hanno visto le riduzioni di peso nei nostri portafogli, in quanto ci attendiamo che le indicazioni nelle stime gli analisti siano piĂą sotto pressione, in particolare perchè non ci aspettiamo una soluzione di questa crisi in tempi brevi, e si tornerĂ  a parlare di alcuni mesi di trattative. Dall’altra parte c’è il rischio delle elezioni politiche europee. In realtĂ  non crediamo che le elezioni politiche europee in sè saranno un grande catalizzatore di performance per i mercati per la seconda parte dell’anno ma, in particolare per l’italia, dal momento che dovranno andare a discutere del budget, nei prossimi mesi, come ci ricordiamo bene l’anno scorso, può essere traumatica questa discussione nel caso in cui il governo populista non voglia cambiare la sua indicazione sulle politiche economiche, allora anche sulla parte italiana, tipicamente banche e finanziari o business piĂą legati allo spread, ci vede piĂą scarichi. La parte che ci piace di piĂą, invece, del mercato, sono le mid cap, al di fuori dell’indice principale, che hanno un peso piĂą alto rispetto alla storia nei nostri portafogli. Qui, difatti, i flussi degli investitori esteri non sono rientrati da inizio anno nonostante i rialzi sui titoli piĂą liquidi, e quindi ci sono molti titoli a valutazioni decisamente attraenti, con una buona visibilitĂ  degli utili, principalmente esposti verso l’estero, verso l’export. e che quindi secondo noi rappresentano il valore piĂą interessante sul mercato italiano in questo momento.

Altri post che potrebbero interessarti

Ottimizzato da Optimole