Mercati. Il punto di agosto 2018. Cautela e diversificazione sono le parole d’ordine | Arca Fondi SGR

Luglio positivo per i mercati azionari e obbligazionari. In un contesto macro ancora favorevole permane lo scenario di ritorni attesi bassi e volatili. La strategia più adatta in questo momento? L’ingresso graduale sui mercati attraverso i PAC.
Il punto sui mercati è a cura di Alberto Zorzi, Vice Direttore Generale Direzione Investimenti.

Introduzione

Luglio positivo per i mercati azionari, saliti mediamente del 3 per cento circa. Il movimento al rialzo ha interessato tutte le aree geografiche, con poche eccezioni. Il momento favorevole alle attività rischiose è confermato anche dal mercato del reddito fisso, dove la riduzione degli spread ha supportato i titoli societari e soprattutto quelli dei paesi emergenti. Sui mercati valutari l’euro è stabile nei confronti delle principali valute.

Strategie delle banche centrali e consigli operativi sugli investimenti

L’aggiornamento trimestrale del fondo monetario internazionale conferma il quadro che abbiamo delineato il mese scorso. Crescita globale sempre solida, sia nell’anno in corso che nel 2019, ma si attenua la sincronia tra le varie economie. Le previsioni per alcune aree, sia paesi sviluppati che emergenti, sono state riviste leggermente al ribasso.
A luglio si diceva che il tema delle guerre tariffarie non si vede ancora nei numeri, ma potrebbe cominciare ad incidere nelle previsioni. Non lo abbiamo visto in questo outlook, ma il rapporto del fondo dice che c’è un rischio non trascurabile che ciò avvenga nella revisione del prossimo ottobre.

Intanto osserviamo che la valuta cinese nell’ultimo mese si è sensibilmente indebolita rispetto al dollaro. E’ un segnale che la Cina comincia a reagire ai segnali di debolezza e alle tariffe introdotte dagli Stati Uniti intervenendo sulla valuta, e dando liquidità  al sistema.

Un altro tema che fa discutere è l’appiattimento della curva dei rendimenti americana. Il rischio è che l’inclinazione diventi negativa. Rendimenti a lungo termine inferiori a quelli a breve termine implicherebbero attese di riduzione dei tassi ufficiali, cosa che normalmente avviene in un contesto di rallentamento dell’economia o addirittura di recessione.

Va però tenuto presente che in Eurozona ed in Giappone le banche centrali stanno continuando gli acquisti sui titoli governativi, e questo zavorra la parte a lungo termine delle curve; in qualche modo questo può riflettersi anche sulla parte a lungo termine dei rendimenti americani.

Uno degli effetti collaterali della presenza delle banche centrali sui mercati è ridotto contenuto informativo espresso dai prezzi delle attività  finanziarie. Vale a dire che i prezzi che esprimono una sintesi di ciò che gli operatori si attendono per il futuro, sono condizionati da attori, cioè le banche centrali, che hanno logiche e modalità operative diverse rispetto a quelle dei vari tipi di investitori. L’appiattimento della curva americana potrebbe essere un esempio di questi effetti collaterali.

Italia

Infine, uno sguardo all’italia. Il differenziale di rendimento con i titoli tedeschi rimane ben sopra i livelli di guardia. In queste settimane il dibattito politico ha riguardato temi che non hanno impatti sensibili sulle finanze pubbliche, ma sul finire dell’estate si comincerà  a delineare la prossima legge di bilancio. Viene facile anticipare che non sarà un percorso lineare.

Conclusioni

In conclusione, si reitera il messaggio di cautela espresso lo scorso mese. A fronte di uno scenario macroeconomico ancora favorevole, permane un contesto di ritorni attesi non solo bassi, ma anche più volatili. E’ utile ricordare che gli obiettivi di diversificazione e controllo del rischio si raggiungono anche attraverso l’ingresso sui mercati graduale, attraverso i piani di accumulo, nonché con soluzioni volte a consolidare i profitti reinvestendoli nei momenti di debolezza.

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