Euro. Si rafforzerà nella seconda parte dell’anno, grazie alla ripresa della crescita europea | Bloomberg

Vassili Serebriakov, FX e macro strategist di UBS, esamina l’inflazione nell’area dell’euro e cosa significa per la valuta unica europea. Ne parla su “Bloomberg Daybreak: Americas“.

Crescita in Europa, secondo gli ultimi dati, allo 0,3% mensile rispetto allo 0,4% atteso, ma inflazione al 2,1% rispetto al 2% atteso. Come si rapportano questi numeri col mercato FX?

Sarebbe bene che l’inflazione fosse un dato più che temporaneo, ma non è così. La BCE ha detto da parecchio tempo che questa salita dell’inflazione è soltanto temporanea. C’è comunque da tenere di conto che l’inflazione europea, negli ultimi 5 anni, è aumentata del 31,25%, e che è risalita molto dai minimi negativi del 2016.

inflazione area euro
inflazione area euro

Nella prima metà dell’anno, tutto è andato male per l’euro. I problemi politici e di crescita italiani si sono mescolati alla forza dell’economia americana, che va chiaramente a vantaggio del dollaro. Quindi l’euro è debole, ma non troppo debole. E si pensa che ci siano chiari segnali per un rafforzamento nella seconda parte dell’anno. Questo perché la crescita europea dovrebbe riprendere con forza e le aspettative delle scelte della BCE non dovrebbero essere modificate, rispetto a quanto detto, almeno fino all’autunno del 2019.

I segnali per gli acquisti futuri da parte delle aziende (gli indici PMI) sembrano risentire dei timori di una guerra commerciale. Come si può avere fiducia che l’euro faccia un rally verso l’alto, con queste prospettive?

I PMI sono relativamente stabili. E gli indicatori di crescita sembrano ancora parecchio robusti. Si pensa e si crede che la forza della crescita globale supererà il protezionismo. Con queste prospettive l’euro non può che migliorare.

Siamo sicuri che la crescita globale stia davvero crescendo, e che sia più forte del protezionismo? Non tutti concordano con questa view…

La crescita non è certo uniforme (non lo è mai, ndr.). L’anno scorso è stata superlativa, e quest’anno non è certo eccitante in Cina. Ma c’è molta crescita al di fuori dell’America, in termini di capacità di utilizzo delle risorse, e specialmente in Europa. Ed anche nell’ambito delle commodities le prospettive di crescita sembrano buone.

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