Intervista a Giorgio Bensa, team gestioni patrimoniali Ersel, sull’andamento dei mercati finanziari e i programmi di investimento.
Nel mese di marzo sta continuando la fase di volatilità sui mercati. In parte è stata dovuta alle tensioni di tipo protezionistico per i dazi americani, minacciati e/o reali verso vari settori e/o Paesi. In altra parte è stata legata a tensioni verso singoli titoli.
Maggiore flessibilità e dinamismo. Ridurre i rischi è un must, così come le scommesse attive. I fondamentali economici restano positivi, ma la visibilità si sta progressivamente riducendo.
In ambito azionario, le migliori opportunità restano i mercati emergenti, anche se sensibili alle tensioni protezionistiche. In quello obbligazionario, c’è stato un certo recupero dei titoli di stato al maturare dell’avversione al rischio degli investitori. A questo livello dei tassi di interesse l’approccio deve comunque rimanere molto cauto, sulle obbligazioni; questo perché un investitore non è compensato in maniera adeguata sul rischio inflazione.
Oscillazioni molto contenute rispetto alle altre asset class, in particolare sul cambio euro-dollaro, di gran lunga il più importante a livello globale.L’esposizione al dollaro rimane piuttosto contenuta, soprattutto a causa del doppio deficit americano, sia fiscale che delle partite correnti.
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