Mercati. Tre domande al gestore – Asset class Flessibili Strategia Globale | Arca Fondi SGR

Come vengono gestiti i Fondi Strategia Globale? In prossimità della sua fine, che anno è stato il 2019? Quali sono le opinioni dei gestori sul futuro dei mercati finanziari?

Oggi parliamo di fondi flessibili, e soprattutto dei fondi Arca Strategia Globale, al cui interno è compreso Arca Strategia Globale Crescita, un vero e proprio blockbuster della nostra offerta, un fondo dove convergono le masse di oltre il 13 per cento delle masse totali gestite dei nostri prodotti. Oggi abbiamo il piacere di ospitare Vincenzo Pugliese, responsabile investimenti global macro, con il quale inizierei a parlare subito di mercato. Vincenzo, il 2019, pur con qualche picco di volatilità, si sta fino ad ora dimostrando un buon anno per i mercati finanziari e, salvo scossoni di fine anno, chiuderanno in positivo praticamente tutte le asset class. Quali ritieni, in special modo riferite ai prodotti che tu gestisci, quali ritieni siano stati i driver di performance più interessanti?

Sì, in effetti il 2019 è stato un anno molto positivo per i mercati. Tutte le maggiori asset class hanno avuto risultati molto soddisfacenti. A spingere i mercati nella prima parte dell’anno è stato di fatto il cambio di atteggiamento delle politiche monetarie di tutte le banche centrali del mondo. Di fatto, sono passate da essere restrittive ad essere molto più accomodanti. Nella seconda parte dell’anno, molti rischi che si erano manifestati sono, non direi sono andati via, ma incidono sempre meno. Gli Arca Strategia Globale, sia crescita che opportunità, hanno beneficiato di questo contesto benevolo. Del resto sono fondi flessibili, molto diversificati, che investono bilanciando il contributo al rischio della componente obbligazionaria governativa, della componente obbligazionaria corporate, del debito emergente, della componente azionaria.

Vincenzo quando parli di bilanciare il contributo a rischio, stai parlando di una precisa strategia, quindi un concetto tecnico più gestionale, che è il superamento del classico bilanciamento 50 per cento azioni, 50 per cento obbligazioni. Potresti cortesemente spiegarci questo concetto in maniera più semplice?

Sì, è un concetto semplice, cioè… quello che noi facciamo è diversificare il portafoglio su due livelli, quello tradizionale attraverso la diversificazione tra i fattori di rischio che muovono le asset class tradizionali, e un secondo concetto è quello intertemporale. La volatilità e le correlazioni, cioè come questi fattori interagiscono tra di loro, non sono un processo costante nel tempo. Quindi, quello che noi facciamo è muovere il peso degli investimenti in maniera tale che il contributo al rischio dei fattori, il contributo al rischio totale del portafoglio, resti costante nel tempo. Cioè, in assenza di view specifiche su determinate asset class, il contributo al rischio dei fattori prociclici, quindi obbligazionario corporate o azionario, e dei fattori anticiclici, quindi obbligazionario governativo euro, sono bilanciati in maniera tale che nessuno prevalga sull’altro.

Grazie per la spiegazione, Vincenzo. A questo punto è più chiaro perché questa strategia di investimento si chiama risk parity, perché appunto tende a mantenere costante il contributo al rischio quindi in maniera paritaria. Ti ho lasciato per ultimo la classica domanda di scenario. Ci sono molte incognite che pesano sui mercati. C’è il tema della Brexit, quello sulla mancata crescita. Guardando fuori dall’europa c’è la guerra commerciale tra Stati Uniti e la Cina, e adesso si è aggiunta anche la stabilità politica del Sud America. Quali tra queste incognite credi che abbia il maggior impatto nel 2020 e, soprattutto, come vi state muovendo dal punto di vista gestionale sui vostri prodotti?

Sono tutti i temi importanti, che hanno già contraddistinto il 2019, e che con buone probabilità ci porteremo avanti nel 2020. Aggiungo anche che l’anno prossimo sarà l’anno delle presidenziali negli Stati Uniti, sul finire d’anno, anche se il punto interrogativo più grande resta quello sulla crescita, come se fossimo davanti a un bivio. Il rallentamento che abbiamo osservato finora proseguirà, e quindi abbiamo alle porte una recessione oppure, dopo appunto questo rallentamento, avremo un periodo di, seppur graduale e contenuta, crescita? Onestamente non crediamo ci sia una recessione alle porte però, del resto, non possiamo trascurare i rischi che essa comporta, rischi che hai elencato prima. Pertanto gli Arca Strategia Globale, sia Crescita che Opportunità, mantengono un atteggiamento prudente bilanciando, come abbiamo spiegato prima, i contributi a rischio in maniera tale che nessuno prevalga sull’altro e, all’interno delle asset class rischiose, abbiamo una preferenza per l’azionario rispetto all’obbligazionario corporate high yield.

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