Andrea Delitala, Head of Euro Multi Asset e gestore del comparto Pictet – M.A.G.O., analizza l’andamento e le prospettive dei mercati.
Ci lasciamo alle spalle un 2016 fatto di grandi sorprese e importanti traguardi.
Partendo da questi ultimi, ad agosto MAGO ha compiuto 3 anni di storia e raggiunto i 3 miliardi di masse in gestione. Risultato ottenuto attraverso un rapporto fiduciario solido tra Pictet e i sottoscrittori del fondo.
Infatti, nell’affrontare i mercati finanziari, l’attenzione quotidiana è rivolta non tanto all’ottenimento di buone performance assolute, quanto all’ottenimento di buone performance corrette per il rischio, cercando sempre di limitare il potenziale drawdown del portafoglio.
Anche nel 2016, e qui veniamo alle grandi sorprese che ci ha riservato l’anno passato, l’approccio ai grandi eventi politici che si sono susseguiti è stato improntato innanzitutto alla ricerca di strumenti per proteggere il portafoglio dagli scenari considerati meno probabili. Infatti, tipicamente, la reale probabilità che tali scenari si verifichino è prezzata male dai mercati. Quindi questi si trovano impreparati di fronte a una loro eventuale realizzazione; è successo così sia nel caso di Brexit che in quello di Trump (i due eventi politici di maggior rilievo). In queste situazioni bisogna affrontare il posizionamento erroneo del mercato per individuare le coperture migliori in termini di efficienza e costo (la sterlina nel caso di Brexit e il peso messicano con Trump, per fare due esempi).
Sicuramente la decisione strategica di ridurre la durata finanziaria delle obbligazioni ha permesso di affrontare con relativa tranquillità la fase di svolta sul fronte dei tassi. In aggiunta, quello che ha funzionato è stata la gestione dei rischi politici e le tattiche di protezione messe in atto in preparazione agli eventi inattesi del 2016. Ovviamente queste “assicurazioni” che permettono di proteggere il portafoglio da movimenti bruschi dei mercati non sono gratuite. Il loro costo (in termini di costo-opportunità) aumenta quando gli scenari estremi da cui ci vogliamo proteggere non si verificano.
Vanno tenute in considerazione le valutazioni degli indici USA, che incorporano già le buone notizie della ricetta Trump, ma non gli ingredienti meno favorevoli. Questi sono il protezionismo, i toni più aggressivi della Fed, e la fitta agenda politica in Europa. Risulta quindi difficile sposare uno scenario preciso.
Nel prossimo futuro le migliori opportunità saranno sui mercati europei. Come spesso accade, sono ostaggio di premi di rischio politico. Infatti, se le forche caudine elettorali saranno superate senza grandi dolori, l’azionario europeo dovrebbe rivelarsi finalmente la scommessa giusta. E la BCE manterrà un atteggiamento espansivo. Tuttavia, per attenuare la sensibilità del portafoglio ai sondaggi elettorali un’esposizione prudente ai mercati europei suggerisce ampio uso di strutture in opzioni, ricorrendo a coperture sui titoli di Stato francesi (OAT).
Per affidare gli investimenti nelle mani di un team consapevole dei rischi del mercato, di cui analizza costantemente le possibili evoluzioni e dinamiche (regimi); cercherà soprattutto la protezione del capitale senza assumere esposizioni eccessive. In definitiva, si tratta della filosofia calcistica italiana applicata alla gestione del risparmio. In primis, avere una difesa robusta.
E’ nata dalla crisi del 2008, quando si è vista la criticità di prodotti complessi come gli hedge fund. La gestione dovrebbe essere fatta con ingredienti semplici, come la cucina italiana.
Questo tipo di prodotto si basa su una delega. Sulla fiducia del cliente verso il gestore, che ha libertà di investire in maniera più flessibile. Questa libertà si “paga” con trasparenza ed affidabilità. Bisogna evitare scommesse estreme; mettere insieme rendimenti attesi, con protezioni affidabili per evitare drawdown eccessivi, come poteva accadere nel 2016.
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