Scenario Economico Marzo 2017 | GAM Italia

Scenario Economico di Marzo 2017 | GAM Italia

C’è un eccesso di compiacenza dei mercati? Si trascurano i rischi di sconnessione tra mercati finanziari ed economia reale?
GAM offre lo scenario sui mercati per il mese di marzo, presentato da Carlo Benetti, Head of Market Reseach and Business Innovation.

La politica condizionerà i mercati?

Otto anni fa, un editoriale su un importante giornale americano ipotizzava che la presidenza Obama avrebbe ucciso la Borsa. Da allora, il DJIA è salito di oltre il 215%. Nelle ultime settimane tutti gli indici USA fanno record su record. Ad otto anni di distanza dal 6 marzo 2009, lo stesso autorevole quotidiano fa più o meno lo stesso titolo. Sotto Trump il mercato potrebbe morire?

Non possiamo dire niente in proposito. Non possiamo dire se faranno qualcosa di diverso da ciò che ci si aspetta, come accaduto nel 2016. E l’anno scorso, nessuna reazione scomposta a ciò che accadeva politicamente. Oppure potrebbe tornare l’antico adagio che prevede la volatilità in aumento quando aumenta l’incertezza politica. Outlook incerto, come quasi sempre.

La qualità dei dati economici, le politiche monetarie accomodanti, la crescita degli utili, gli stessi dati di PMI continuano a fornire un quadro positivo. Il chiaroscuro del quadro è semmai nel fatto che investimenti, commercio globale, produttività, consumi sono tutt’altro che formidabili. Sembra che ci sia un eccesso di compiacenza dei mercati. Si trascurano i rischi? E quali sono?

Sconnessione tra mercati finanziari ed economia reale. Inasprimento delle barriere commerciali, accelerazione dell’inflazione negli USA. Ed i rischi politici, ineliminabili dall’equazione.

Quali sono le conseguenze dell’inflazione?

Sono stati soprattutto i prezzi dell’energia ad impattare sull’inflazione globale. Brent da 28 a 56 dollari. Difficile, però, che il prezzo si allontani troppo da questi livelli. Dunque gli effetti sull’inflazione dovrebbero essere limitati. Se scorporiamo quest’ultima da energia ed alimentari, nessuno scenario di inflazione elevata, almeno in Europa.

Negli USA, braccio di ferro tra Trump e la FED. Il primo non vuole ostacoli posti da tassi alti e dollaro forte. La seconda teme di rimanere dietro la curva, sorpresa da un’accelerazione improvvisa dei prezzi.

Aumento dei tassi scontato a marzo (poi avvenuto, ndr). Ma quanto è utile scrutare i comunicati stampa e le dichiarazioni per chi ha un orizzonte di lungo termine? Negli States i tassi sono destinati ad aumentare comunque. Chiedersi quando accadrà è inutile, sapendo che comunque succederà. I risparmiatori devono guardare al fatto che salgono. No quando saliranno.

Si aggiusti quindi la componente obbligazionaria del portafoglio. Così facendo, si renderà resiliente al nuovo movimento di tassi in crescita.

Quali sono le scelte tattiche da fare, quindi?

Anche se i mercati sono abituati all’incertezza, difficile trovare un periodo con così numerose fonti della medesima. Momentum ancora favorevole alle azioni; trend is your friend. Questo almeno finché regge la narrazione americana. Anche il recupero dei titoli value fornisce un sostegno ai listini.

Confermiamo dunque una preferenza relativa alle azioni, visti tassi in salita ed irripidimento delle curve. Proprio questa nyuova direzione dei tassi esige che si lavori sui bond. Gli strumenti non mancano. Strategie total return, liquid alternative, obbligazioni emergenti anche in valuta locale, MBS, debito junior di emittenti IG.

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