Investire nel settore farmaceutico: il punto dell’analista Unicredit Laura Torchio, specializzata in Territorial e Sectorial Intelligence.
Il settore farmaceutico continua a crescere e dimostrarsi uno dei più dinamici e promettenti. Il giro d’affari globale ha superato i mille miliardi di dollari nel 2015 e, secondo le previsioni, raggiungerà la cifra record di 1,4 trilioni di dollari nel 2020. Protagonisti dell’espansione del settore e principali mercati per le vendite saranno il Nord America e l’Asia, in particolare gli Stati Uniti e la Cina. In Europa invece le politiche di contenimento della spesa sanitaria porteranno a un calo dei tassi di consumo.
L’Italia, spiega Laura Torchio, mantiene una posizione d’eccellenza nella produzione farmaceutica in Europa. Seconda solo alla Germania, nel 2015 ha guadagnato l’ottavo posto nella classifica mondiale per fatturato di settore, superando i 29 miliardi di euro.
Lungo la filiera nazionale del farmaco, il segmento della produzione e quello della distribuzione farmaceutica presentano dinamiche molto diverse. Il business dei produttori farmaceutici è in espansione grazie al traino dell’export, che rappresenta oltre il 70% del fatturato. La distribuzione farmaceutica invece risente delle difficoltà del mercato interno. A determinare una situazione complessivamente meno positiva sono il calo progressivo dei prezzi dei farmaci rimborsati dal SSN, il maggior consumo dei farmaci generici e l’aumento delle vendite dirette da parte dell’industria.
Nel complesso l’outlook per il settore farmaceutico in Italia è positivo. I tassi attesi di crescita delle vendite superano il 6% medio annuo al 2020. A dimostrare e sostenere la vitalità del settore farmaceutico nel nostro paese sono le multinazionali del farmaco. Come sottolinea Laura Torchio, resta infatti alto il loro appetito verso le piccole imprese innovative. Il settore più interessante è quello dei farmaci biotech, un’eccellenza nel panorama del made in Italy.