Investire nei mercati emergenti, prospettive per il 2017 | Ersel

Investire nei mercati emergenti conviene? Andrea Nocifora del Team Gestioni Patrimoniali di Ersel fa il punto sulle prospettive per il 2017.

Partiamo da una definizione. I mercati emergenti sono economie non ancora pienamente sviluppate ma con notevoli potenziali di crescita. I principali sono in America Latina (Brasile, Colombia, Argentina, Messico e Perù), in Asia (Cina, India, Corea) e in Sud Africa. Le azioni e le obbligazioni di queste nazioni sono uno strumento d’investimento con un rendimento in genere elevato, a fronte di un rischio altrettanto alto.

Investire nei mercati emergenti: azioni

Le azioni dei mercati emergenti evidenziano risultati complessivamente molto buoni da inizio anno, sia in assoluto sia rispetto alle azioni dei mercati sviluppati. Andrea Nocifora rileva tuttavia che il trend di outperformance di alcuni paesi in via di sviluppo si è recentemente fermato. I motivi sono due: l’aumento dei tassi di rendimento americani e un certo calo nei prezzi delle materie prime. Il fenomeno ha riguardato ad esempio l’America Latina, molto legata all’esportazione di commodity.

Le azioni dei paesi asiatici si sono dimostrate molto solide. A trainarle è la continua crescita di utili in aree come India, Cina e Corea. Per Andrea Nocifora, le previsioni sulle aziende del comparto orientale sono molto positive. La fase di performance superiori proseguirà grazie al continuo miglioramento dei fondamentali.

Investire nei mercati emergenti: obbligazioni

Scenario positivo anche per le obbligazioni emesse dai governi dei paesi emergenti. Negli ultimi 12 mesi lo spread è calato, ma i rendimenti prospettici sono ancora molto alti. I bond dei mercati emergenti sono quindi uno strumento finanziario sempre più importante. Per Nocifora di Ersel, addirittura fondamentale in ogni portafoglio diversificato internazionale e in generale nei portafogli multi asset.

 

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