La relazione del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia all’Assemblea pubblica che si è tenuta il 24 maggio 2017 presso l’Auditorium Parco della Musica a Roma.
Molti ministri, industriali, rappresentanti del mondo produttivo e delle istituzioni hanno partecipato alla Assemblea annuale pubblica di Confindustria. L’Assemblea è stata ovviamente introdotta dal Presidente.
Il presidente ha iniziato ringraziando il Ministro per lo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, “per l’ascolto e la vicinanza che ha riservato nel corso di quest’anno alla questione industriale”.
Tanti i temi in primo piano: il sostegno a crescita e investimenti pubblici e privati; la questione industriale; l’azzeramento del cuneo fiscale per l’assunzione dei giovani (uno dei punti chiave del discorso); lo scambio salario-produttività; la riforma del modello contrattuale.
Quanto al nodo per il rilancio del Paese, Confindustria propone ad istituzioni e parti sociali un patto di scopo. L’obiettivo è di uscire dalle criticità italiane e costruire un’effettiva dimensione europea.
Sui giovani e l’occupazione (argomento rilanciato moltissimo dai media nostrani), gli industriali propongono assunzioni con l’azzeramento del cuneo fiscale per tre anni. Sarebbe un bel passo avanti ma, secondo diversi commentatori, ancora non risolutivo. Secondo alcuni sindacati (CGIL) sarebbe persino un palliativo; sarebbero da implementare misure ancora più strutturali.
Il patto per la fabbrica con i sindacati; più produttività per aumentare i salari; il piano nazionale industria 4.0 con il governo; questi gli altri strumenti per la crescita indicati da Confindustria. Quindi la legge elettorale e il messaggio alla politica: “Non abbiamo mai nascosto la nostra vocazione al maggioritario” dice Vincenzo Boccia.
«Una relazione molto bella, concreta, molto alta, ha segnato una strada che condivido totalmente», ha detto Emma Marcegaglia, Presidente di ENI. Poi ha aggiunto: «Mi è piaciuta molto la presa di responsabilità delle imprese». Carlo De Benedetti (AD del gruppo Repubblica-Espresso-La Stampa) ha sottolineato: «Credo che sia stata una relazione concreta, piena di numeri; evidenzia che l’Italia è l’ultimo Paese europeo che non è ancora riuscito a recuperare i livelli di reddito di dieci anni fa. Ora bisogna passare ai fatti, basta con le parole».
«Ha rimesso al centro l’impresa; lo sviluppo economico non è tutto, ma senza di esso il resto non arriva. Mi è sembrata molto lucida e molto centrata». Questo è stato il commento di Francesco Gaetano Caltagirone, patron dell’omonimo Gruppo.
«Il tema dell’occupazione si riconferma come da ormai molte assemblee generali il problema principale non ancora risolto; dobbiamo lavorare tutti su quella prospettiva», ha detto l’AD di Ferrovie, Renato Mazzoncini. «Ci sono dati positivi» come quando Boccia «parla dell’export e dell’attività delle nostre aziende all’estero, quello forse è il segnale più importante».
Boccia ha anche denunciato il problema di competitività delle aziende italiane per l’alto costo dell’energia. Questo ha sottolineato Giuseppe Recchi, presidente di Telecom. «Società che si occupano di energia investono in settori diversi dal loro quando il Paese soffre di problemi di competitività per l’alto costo dell’energia. Mi chiedo che senso abbia». Per l’AD di Enel Francesco Starace «il costo dell’energia per gli energivori italiani non è una cosa nuova, ha una sua natura strutturale che viene da molto lontano. E quello che stanno facendo in Confindustria è positivo per portare queste aziende allo stesso livello di competitività delle altre a livello europeo».
«Abbiamo sempre detto e continuiamo a pensare che la soluzione non siano incentivi a pioggia, ma che sia necessario fare scelte mirate». In sintesi, ecco quanto ha detto la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso. Sullo scambio salario-produttività, si continuano »a ripetere sempre le stesse ricette».
Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan ha condiviso «molte cose», ma ha invitato tutti a «fare presto». Inoltre, ha inviato tutti a «tradurre i ragionamenti tecnici in un accordo politico». Il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha sottolineato: «Si è annunciata la ripresa della coesione sociale, non possiamo che essere d’accordo. Bisogna recuperare questa strada per dare innanzitutto risposte ai giovani»
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