Educazione finanziaria. Il nuovo comitato è in arrivo | Bluerating

Mauro Marino, il presidente della Commissione Finanze e Tesoro di Palazzo Madama, autore dell’emendamento inserito nel decreto Salva-Risparmio, parla del nuovo comitato che coordinerà tutte le iniziative di educazione finanziaria in Italia.

La nuova riforma dell’educazione finanziaria è legge. Grazie ad un emendamento inserito nel decreto Salva-Risparmio, questo tema assume la rilevanza che deve avere.

Finalmente nel nostro ordinamento viene introdotta l’educazione finanziaria. Si tratta di un primo passo, ma di un primo passo importante. Si delinea una strategia nazionale. Si crea un comitato che contribuisce all’elaborazione di questa strategia in collaborazione con il MEF.

Si auspica comunque un concetto più ampio, di cittadinanza economica.  L’educazione finanziaria è una cosa di cui gli italiani hanno assolutamente bisogno; una recente ricerca di Standard&Poor’s addirittura dice che il 37% degli italiani non ha neanche educazione, ma solo alfabetizzazione finanziaria. C’è quindi necessità di coordinare le varie iniziative, pubbliche e private, di coloro che agiscono in questo sistema.

Come mai gli intermediari non fanno direttamente parte di questo comitato, e ne fa parte il solo OCF?

La prima versione che era stata elaborata prevedeva 19 soggetti partecipanti al comitato. Ci sono stati poi problemi di copertura; in effetti, l’emendamento approvato era la terza stesura. Le indicazioni di copertura arrivate dal MEF sono andate nel senso di presenze solo istituzionali. C’è stato addirittura un sub-emendamento per inserire l’OCF, onde permettere almeno una rappresentanza indiretta di questo mondo. Si spera, in futuro, di allargare questa base; per il momento, era importante riuscire a partire.

Quali sono i compiti del comitato?

Sono molto importanti, sia di indirizzo, sia di supporto all’elaborazione della strategia nazionale.  In questo momento è necessario creare economie di scala e coordinamento per far sì che l’ampio campo dell’educazione finanziaria abbia un po’ di ordine. Ora come ora esistono 256 soggetti censiti tra erogatori e finanziatori di iniziative di educazione finanziaria. Ci sono state 206 iniziative finora, ma solo 2/3 di queste hanno raccolto dei partecipanti. C’è quindi una buona base, ma bisogna mettere un po’ di ordine.

C’è poi necessità anche di un altro fattore; avere un benchmark sugli effetti e prodotti positivi di questo tipo di formazione. Questo farà parte del prosieguo dell’attività che verrà svolta in questo delicato settore.

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