Lavoro forzato: circa 21 milioni di persone nel mondo ne sono vittima. I migranti sono in una posizione particolarmente vulnerabile. Nella disperata ricerca di un impiego, rischiano di rivolgersi a circuiti di reclutamento irregolare. E venire quindi costretti a pagare migliaia di soldi in cambio di un posto di lavoro.
Oltre il 75% dello sfruttamento si verifica presso i subfornitori delle grandi aziende. Il network internazionale ICCR ha redatto una guida per imprese e investitori contro il reclutamento irregolare dei migranti. L’obiettivo? Aiutarle ad adottare politiche e comportamenti corretti in fase di selezione del personale, specialmente lungo la catena di fornitura.
I principali riferimenti internazionali sono la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948 e i Principi Guida ONU su Imprese e Diritti Umani del 2011. Gli strumenti a disposizione delle aziende per evitare irregolarità sono molteplici. Ad esempio, la selezione e il monitoraggio dei fornitori o l’assunzione diretta del personale, la redazione di policy di reclutamento, e la collaborazione con le ONG impegnate nella difesa dei diritti umani.
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