PIR. Che cosa sta accadendo in questo settore? Quali le novità? | Zenit SGR

Marco Rosati, AD di Zenit SGR, illustra le novità legislative in tema di PIR e come la società di gestione le sta affrontando.

Che cosa sta accadendo nel mondo PIR? Quali le novità?

Sì, la domanda è molto interessante e molto pertinente. Purtroppo, e dico purtroppo, la finanziaria del 2019 ha introdotto per i piani individuali di risparmio una serie di novità, intese come delle ulteriori indicazioni e degli ulteriori limiti agli investimenti.

Questo è stato fatto dal nostro governo senz’altro con le migliori intenzioni, le migliori intenzioni di far arrivare più denari e più finanza alle nostre pmi, alle pmi italiane. Purtroppo si è ottenuto per il momento l’effetto opposto, ossia queste indicazioni sono talmente stringenti che, di fatto, per il momento, non è più possibile aprire dei nuovi piani individuali di risparmio, stante l’impossibilità per noi gestori di rispettare in modo puntuale e in modo economicamente vantaggioso per chi ci affida i propri risparmi, rispettare questi nuovi limiti.

Quindi, paradossalmente, il risultato è che si è voluto forzare un po’ la mano, il governo ha voluto forzare un po’ la mano, per far arrivare più denari ad aziende di fascia un pochettino più piccola… il risultato pratico è stato di bloccare il mercato, e chiaramente noi in Zenit stiamo lavorando e monitorando attentamente l’evolversi della normativa, stiamo aspettando i nuovi decreti e stiamo interagendo costantemente con i ministeri preposti per essere pronti subito, non appena si avranno gli opportuni chiarimenti, a mettere a punto i nostri nuovi piani individuali di risparmio per tutti coloro che ancora non l’avevano fatto nel 2017, nel 2018 e desiderano aprirsi il loro nuovo PIR.

PIR: le novità del 2019 che fanno discutere

Con l’approvazione della nuova Legge di Bilancio, secondo gli esperti, il mercato dei PIR rischia di bloccarsi per diversi mesi. La ragione è da ricercare nei commi che vanno dal 211 al 216 dell’articolo 1 del nuovo testo dove si introducono alcune variazioni rispetto la legge del 2017 che li ha istituiti.

Nello specifico, si stabilisce che i nuovi Pir sottoscritti dal 1 gennaio ’19, dovranno investire almeno il 3,5% del patrimonio in fondi italiani di “venture capital” e un altro 3,5% in azioni di piccole e medie imprese (quotate Aim) con meno di 250 dipendenti e 50 milioni di ricavi. Il punto è che per le Società di gestione del risparmio (Sgr) con grossi patrimoni, questi vincoli saranno molto difficili da rispettare.

Inoltre, tali emendamenti necessitano dei decreti attuativi che al momento non sono ancora stati creati. In loro assenza, i Pir di nuova istituzione restano di fatto bloccati mentre chi ha già sottoscritto dei PIR in passato può continuare ad alimentarli con nuovi investimenti.

Altri post che potrebbero interessarti

Ottimizzato da Optimole