Peter Dixon, economista finanziario globale presso Commerzbank, e Wolfango Piccoli, co-presidente di Teneo Intelligence, discutono della reazione dei mercati alle elezioni italiane e dell’incertezza su chi governerà il paese. Parlano con Mark Barton e Francine Lacqua di Bloomberg in “Bloomberg Surveillance”.
Sì, l‘indecisione è qualcosa a cui ci siamo abituati nel corso dell’ultimo paio di anni. In realtà sapevamo che il risultato finale sarebbe stato indeciso. La domanda che dobbiamo farci è: quale sarà il destino dell’Europa? Che tipo di governo uscirà da queste elezioni?
Ma i mercati hanno già cose più serie di cui occuparsi in questo momento: Trump, il commercio mondiale, ecc. L’Italia è sul fondo della lista per l’Europa, al momento.
Moto difficile da dire. Il panorama politico è stato completamente trasformato. Se si guarda solo ai numeri, è difficile creare un qualunque tipo di coalizione. Il centrodestra avrà il maggior gruppo parlamentare; questo è il punto di partenza. Ma la questione potrebbe richiedere settimane, se non mesi. E che la cosa possa giungere ad una conclusione positiva non è assolutamente scontato.
Sì, una cosa del genere potrebbe non piacere ai mercati. Ma non è la formazione di questa colazione che darebbe noia ai mercati. Sarebbe la questione di che cosa potrebbero fare, di quali argomenti inizierebbero ad occuparsi da subito.
Se si parlasse subito di una politica anti-immigrazione, di un ampio taglio alle tasse, questo potrebbe dare noia ai mercati. La motivazione è che abbiamo visto cosa succede quando il populismo prende il controllo, come in Gran Bretagna. Sarebbe l’ultima cosa di cui ci sarebbe bisogno. E significherebbe ulteriore instabilità provenire dall’Italia di cui, francamente, l’Europa non avrebbe proprio bisogno.
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