Mercati. Portafogli decarbonizzati | Salvadenaro

I prodotti decarbonizzati (fondi, gestioni patrimoniali) investono sui mercati in titoli di Stati e Società attenti all’ambiente, al sociale e sono impegnati a ridurre le emissioni di carbonio per contrastare il surriscaldamento del pianeta.

Punti nodali

  • Il contrasto ai cambiamenti climatici fa parte degli Investimenti socialmente Responsabili (SRI);
  • Il fattore climatico, estremamente importante, si traduce oggigiorno anche in un danno finanziario ed economico;
  • Ormai la relazione tra cambiamenti climatici, economia e finanza è molto stretta, e la cosa è stata dimostrata anche da diversi premi Nobel;
  • I danni economici derivano dai costi per ripristinare i guasti ambientali;
  • I danni finanziari derivano dalla perdita di valore dei titoli delle società operanti nell’energia derivante da carbone fossile;
  • E’ quindi evidente come gli esperimenti responsabili abbiano un valore doppio;

Occorre spostarsi «dalla misurazione degli impatti sul clima e dei rischi alla loro gestione». È il passaggio caldeggiato dalla società di ricerca e consulenza globale Institutional Shareholder Services (Iss) per mettere il portafoglio al riparo dai rischi climatici. E l’obiettivo può essere raggiunto in due modi. Da una parte, per gli investitori che legano Esg e riduzione dei rischi, il primo obiettivo è decarbonizzare i portafogli. Per coloro che invece privilegiano la connessione tra Esg e impatto, l’approccio è legato a una decarbonizzazione dell’economia reale, con investimenti in settori a ridotte emissioni, come le energie rinnovabili.

A questo proposito, Iss ha raccolto dieci strategie per la decarbonizzazione degli investimenti, destinate agli investitori azionari. I suggerimenti vanno dal disinvestimento in aziende ad alte emissioni allo screening positivo per selezionare soggetti virtuosi. Se si intende invece decarbonizzare il portafoglio in termini di Co2 evitata, si può procedere con strumenti di compensazione delle emissioni sia direttamente (per esempio acquistando dei certificati da progetti di riforestazione in Paesi emergenti), sia attraverso il mercato europeo dei crediti di carbonio, sia ancora attraverso investimenti in iniziative a zero carbonio.

Ma nel caso in cui si voglia anche generare un impatto ambientale e sociale positivo, l’Iss prospetta azioni più incisive sull’operato delle aziende investite: engagement, proxy voting, advocacy, insieme alla formazione di analisti e consulenti finanziari. Accanto agli investimenti diretti, insomma, la strada per innescare un cambiamento passa necessariamente attraverso il confronto e l’azionariato attivo. Alcune azioni, infatti, come il divestment e lo screening positivo, sono più semplici ed efficaci nella gestione del rischio, ma hanno un impatto climatico più ridotto e a lenta realizzazione. Altre, come l’engagement, sono più complesse, ma assicurano un impatto più alto e immediato.

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