Mercati finanziari. Aggiornamenti di primavera 2018 | Moneyfarm Italia

Si infiammano le relazione internazionali con l’azionario che ritorna a crescere: il punto sui più recenti avvenimenti economico-finanziari sui mercati con Roberto Rossignoli, Portfolio Manager Moneyfarm.

Qual è l’effetto della situazione mediorientale sui mercati?

L’attenzione dei media è tornata a focalizzarsi su questo scenario, dopo mesi in cui lo aveva fatto a livello più internazionale. Sulla Siria, i media si sono ridestati a causa dell’attacco coordinato di USA, Regno Unito e Francia contro i lealisti di Assad. L’attacco è giunto in risposta all’uso di armi chimiche del dittatore siriano, ed ha incrinato i già fragili rapporti tra America e Russia. Sull’Iran, la situazione è andata peggiorando con la nomina dei falchi Bolton e Pompeo in posizioni chiave (consigliere per la sicurezza nazionale il primo, segretario di stato il secondo). [Di recente, tra l’altro l’America è uscita dall’accordo sul nucleare iraniano, ed ha nuovamente messo in opera sanzioni unilaterali contro il regime, ndr.]

Gli effetti di questi eventi sui mercati finanziari si sono avuti attraverso le materie prime. Sul petrolio, c’è stato un rialzo dei prezzi legato all’offerta. Per quanto riguarda i metalli industriali, le sanzioni USA alla Russia hanno compromesso l’offerta di questa commodities.

Si consiglia, quindi, di esporre in maniera limitata alle materie prime i portafogli. Interessante sarà notare se gli effetti su queste commodities si trasmetteranno all’inflazione, ed in che modo.

Ultimo mese positivo per i mercati azionari…

Azioni in positivo ad aprile, dopo i forti crolli di febbraio e gli scossoni di marzo. Due cose sono da rilevare. In prima istanza la sovraperformance dei mercati sviluppati sugli emergenti, e quella dell’Europa superiore a quella degli USA. Quest’ultimo movimento non era affatto scontato. La situazione delle trimestrali (in fase di chiusura, ndr.), infatti, ancora una volta premia di più le società americane.

Il quadro dell’Eurozona è un po’ più debole. Gli utili, però, stanno comunque crescendo, e la sorpresa è piatta tendente al positivo. Le prospettive dell’azionario a medio termine sono perciò fondamentalmente rassicuranti. Fatturato ed utili sono comunque in crescita nelle principali aree geografiche, sia emergenti che sviluppati. Visto che le quotazioni  sono inferiori ad altri mercati, le prospettive a medio termine appaiono più interessanti.

Anche i tassi d’interesse sono tornati a salire…

Ad aprile il decennale USA è tornato sopra la soglia del 3% per la prima volta dopo più di 3 anni. La cosa ha suscitato clamore in quanto i tassi d’interesse ed i loro movimenti si riflettono su tutte le altre asset class. I movimenti dei bond sono frutti di due forze contrastanti. Da un lato c’è l’inflazione, che spinge al rialzo i tassi, soprattutto a lungo termine. Dall’altra, i ribassi sull’azionario degli scorsi mesi hanno spostato molti investitori sui bond, quindi spingendo al ribasso i tassi. Con l’azionario stabilizzato, è probabile la ripresa del trend che c’era a gennaio, quindi tassi generalmente più alti.

Detto questo, è (molto) probabile che l’attenzione al decennale statunitense sia stata esagerata. Infatti, si tratta di una soglia più psicologica che economica.

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