Mercati Finanziari Aprile 2019: Usa, Banche Centrali e Sostenibilità del Debito Pubblico Italiano | Segreti Bancari

Cosa faranno i mercati finanziari nei prossimi giorni? Saliranno o scenderanno? In questo video dedicato alla finanza e ai mercati vedremo quale potrà essere l’andamento delle borse nelle prossime sedute sulla base dell’analisi di alcuni fattori critici.

Dove andranno i mercati? Partiamo dall’analisi dei dati USA. Il mercato del lavoro è in crescita. A marzo del 2019 sono stati creati 196 mila nuovi posti di lavoro, quindi sicuramente un bel numero. L’economia a stelle strisce continua a macinare record su record, oltretutto le attese erano per 180mila posti previsti dagli analisti, quindi il dato ha superato le attese, il che è molto buono perché quando normalmente un dato che esce è più positivo dell’attesa, i mercati finanziari reagiscono in maniera positiva. Il tasso di disoccupazione, bassissimo, è al 3,8 per cento, quindi veramente c’è un livello occupazionale molto, molto alto negli States, e questo è positivo per la crescita, anche se potrebbe creare qualche timore dal lato inflazionistico. Per fortuna il tasso di crescita dei salari è in rallentamento, dal 3,4 al 3,2 su base annua, quindi questo è un dato che per certi versi conforta, perché la crescita dei posti di lavoro dell’economia americana è una crescita priva di inflazione. Difatti tutto lascia supporre che il rally di Wall Street possa continuare perché, come dice David Madden, che è un analista finanziario, i dati usciti non sono né particolarmente negativi e né particolarmente positivi. Lui si riferisce naturalmente al tasso di crescita dei salari, quindi la Federal Reserve non ha motivo, sostanzialmente, di incrementare i tassi. Per contro, la fiducia degli investitori pare restare intatta, anche in virtù del fatto che, come detto poco fa, sono stati creati 196 mila nuovi posti di lavoro.

Trump vorrebbe una riduzione dello 0,50 dei tassi, anche perché Trump ormai si avvicina alla fine del mandato, e quindi spera di essere rieletto, e sta nominando Stephen Moore e Herman Cain all’interno della fed per minare quella che è l’autonomia della banca centrale. Ora io non so dirti se un ribasso di tassi ci sarà. Sicuramente un rialzo forse no. Un ribasso magari è prematuro, però Trump punta su quello per dare un’ulteriore spinta all’economia americana.

Il problema delle banche centrali è un problema enorme, che si risente anche, si riflette, sul debito pubblico italiano. L’indipendenza delle banche centrali… in Europa ci sarà la scadenza del mandato di Draghi quest’anno… purtroppo il debito pubblico italiano raggiunge il rapporto debito/pil e ha toccato un nuovo, triste record. Più 22 per cento rispetto al livello già altissimo toccato in periodo bellico, quindi durante la seconda guerra mondiale, ed è ancora solo più il 18 per cento sotto il record storico assoluto toccato nel periodo fascista del 1920. Quindi questo debito che continua a crescere per colpa del disavanzo, per colpa anche degli interessi pagati, che sono elevati rispetto ai bund tedesco, naturalmente spaventa gli analisti e gli investitori. In effetti il debito pubblico non è sostenibile, ovvero continuerà a crescere in queste condizioni, perché affinché il debito si riduca è necessario che la crescita economica superi il tasso di interesse pagato. Ora con lo spread a 250 punti, più o meno, il costo del debito è intorno a quel valore lì, se pensi che pressappoco il bund è a zero, per cui bisognerebbe avere una crescita economica molto forte, cosa che in Italia non c’è. Secondo European House Ambrosetti, uno studio che è stato presentato recentemente a Cernobbio, il debito è insostenibile, quindi continuerà a crescere, ovvero bisognerà fare qualche cosa perché questo debito rientri e non vada più a toccare, non si avvicini oltremodo a toccare il massimo storico del 1920.

Quali potrebbero essere le riforme necessarie? Alleggerire, naturalmente, la pressione fiscale alle imprese, quindi favorire il tessuto produttivo del nostro paese, cosa che al momento non è stato fatto perché il reddito di cittadinanza spinge i consumi, e non gli investimenti, tra l’altro in un approccio keynesiano, i consumi sono meno del reddito perché c’è di mezzo il fatto che una parte di questo reddito poi può non essere spesa, anche se ovviamente il governo promette dei vincoli affinché tutto il reddito di cittadinanza venga speso, però forse l’investimento sarebbe stato più produttivo. Occorre incentivare gli investimenti tecnologici. Il mondo parla della 5G, c’è una digitalizzazione crescente… basti guardare cosa fa Amazon, cosa fa Google e così via.

L’italia è indietro, deve migliorare questo punto di vista, come la managerialità anche degli imprenditori, dei dirigenti, ed occorre investire nella formazione dei giovani. Questo non lo dico io, sono ricette unanimemente accettate in ambito economico, senza le quali il debito pubblico diventa pesante, insostenibile, anche se al momento non ci sono, naturalmente, segnali di tensione.

Dove andranno i mercati? Gli USA sono in testa e spalle, nel senso che questo è lo standard poor’s 500… testa e spalle è una figura di inversione, quindi vuol dire che se si completerà, e non sarà negata, può darsi che il mercato azionario USA scenda, quindi inverta quel trend rialzista che ormai dura da dieci anni anche se, abbiamo visto, i presupposti forse non ci sono, perché i salari sono diminuiti, i posti di lavoro crescono. Resta da capire fino a quando ciò succederà… però al momento direi che è il caso, forse, di stare attendisti… non c’è nulla di particolarmente preoccupante, anche se potrebbe esserci in un futuro. Quindi fermi, ma con gli occhi aperti sugli USA.

L’Europa, nonostante il dibattito sulla brexit è in miglioramento, e lo si vede da qua, L’MSCI Europe in euro prova a uscire da questa gabbia che lo tiene intrappolato da un po’ di tempo; ha rotto questa trendline ribassista in essere da maggio, quindi il trend di medio periodo sta migliorando e questo naturalmente può farci piacere, ci fa piacere. Gli emergenti anche loro stanno tentando di crescere; hanno rotto questa trendline ribassista, e di conseguenza si sta incamminando anche qua un percorso di crescita. Bisognerà capire fino a quando durerà, però il momento direi che è positivo per i mercati azionari in generale. Gli stessi bond governativi dell’area euro, nonostante il problema dell’Italia e le tensioni che si addensano sul nostro paese in merito alla sostenibilità del debito, sono positivi. In effetti un indice di bond governativi area euro mostra appunto come ci sia un trend crescente nonostante sia finito il quantitative easing della BCE, quindi al momento sembra che tutto vada bene. Però bisogna sempre stare cauti, perché le nubi che si addensano all’orizzonte potrebbero portare un temporale.

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