Finora le aspettative sono state valutate dagli investitori attraverso due strumenti: sondaggi e indici di mercato, volatilità del mercato. I Big Data consentono un terzo metodo di valutazione che, a differenza dei sondaggi, risulta più mirato e -soprattutto – aggiornato quasi in tempo reale.
I big data permettono un incredibile arricchimento dei dati disponibili e potenzialmente utilizzabili. Per esempio, per valutare il sentiment degli investitori ci sono tradizionalmente due modi: uno è guardare ai sondaggi, utilizzando le indagini ISM o PMI tra i professionisti, od anche quelle rivolte al pubblico in generale. Il problema con i sondaggi, tuttavia, è che guardano sempre al passato.
Un altro modo per valutare il sentiment è guardare al mercato, alla volatilità ed alla correzione, ad esempio, e vedere quale livello di sentiment, timore o speranza è prezzato sul mercato.
Con i big data abbiamo ora un terzo modo per misurare il sentiment. Possiamo osservare cosa le persone condividono su Internet, da testate online, blog, così come dalla narrativa che passa dai social media, in base a ciò che la gente condivide su Twitter o su Facebook. Si possono utilizzare le tecniche del natural language processing (NLP) per estrarre efficacemente tali informazioni, e renderle indicatori utili. E il grande vantaggio dei big data è che sono molto più legati all’attualità, mentre i sondaggi e gli indicatori di mercato sono sempre in retrospettiva. I big data, se utilizzati in modo intelligente, consentono di avere un quadro di quanto sta accadendo quasi in tempo reale.
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