Rocco Bove, Head of Fixed Income, e Massimo Trabattoni, Head of Italian Equity di Kairos, ci danno una panoramica sulle opportunità del momento, sui mercati obbligazionari ed azionari, alla luce del messaggio morbido da parte della BCE, con apertura a ulteriori misure espansive, e ipotizzando ulteriori tagli di tassi.
Iniziamo questo appuntamento parlando di Draghi, che questa mattina, un po’ a sorpresa, al meeting annuale di Sintra, ha rivelato ancora una volta un messaggio molto dovish, cioè quindi molto morbido, dicendo che la ECB è ancora una volta pronta a fare tutto quello che serve, se le condizioni dovessero richiedere ancora una volta un intervento della della banca centrale. Quindi ha aperto la porta addirittura ad ulteriori misure espansive, e anche ipotizzando ulteriori tagli di tassi. E’ chiaro che questa mossa ha preso un po’ il mercato di sorpresa, che chiaramente era pronto a sperare in un aiuto delle banche centrali, ma forse non sperava fino a questo punto, e soprattutto non se l’aspettava dalla ECB. Sulla FED ci sono aspettative molto alte, sul supporto che la FED può continuare a dare ai mercati. Sulla ECB l’idea era che un pochino era finita; in realtà questa mattina Draghi ha riaperto una nuova stagione di dovishness, quindi di supporto delle banche centrali. Questo ovviamente ha un impatto diretto sul mondo obbligazionario, ma anche degli impatti diretti sul mondo azionario, sulla rotazione settoriale che, ancora una volta, sembra ripartire questa mattina.
Sì, sull’equity sostanzialmente ancora un giro di un messaggio negativo per le banche, ancora un messaggio a favore delle utilities e di quei titoli che sono gli utilitizzati, cioè quei titoli che alla fine entrano nei portafogli, di soldi che non hanno l’ambizione di comprare equity, di comprare azioni per avere una forte rivalutazione, e prendendosi anche un rischio correlato, ma sono soldi che erano destinati al tuo mondo, Rocco, che oggi finiscono da me.
In cerca di rendimenti che il mio mondo non è più in grado di offrire o almeno non nelle modalità tradizionali che conosciamo, e cercano ulteriori lidi…
Questo però crea, continua ad ampliare, con la forte divergenza tra un mondo di asset, di titoli che sono su valutazioni sempre più alte, perché tanto quando accetti che uno yield teorico possa essere, di un equity, possa essere il 4, può star bene anche il tre, forse anche due e mezzo, perché l’alternativa è lo zero del bond, e dall’altra parte, un’altra parte del mercato che è sempre più trascurata, perché magari, prendiamo il settore bancario, che sicuramente ha delle problematiche, da questa manovra, delle problematiche di generazione di utili ancora più evidenti, piuttosto che altri settori più ciclici, dove c’è una dinamica più legata all’andamento del ciclo, e questi segnali sono comunque un segnale preoccupante di rallentamento…
… tra l’altro oggi fotografa un ciclo che è chiaramente rallentamento…
…uno stato dell’arte non certo di benessere, che si riflette in multipli sempre più apparentemente cheap dell’altra parte del mercato.
Ma in effetti il vero rischio di mercato, è che a questo punto il supporto delle banche centrali, da super positivo possa diventare preoccupante nel momento in cui il mercato dovesse temere che il supporto delle banche centrali è così forte perché il rallentamento che stiamo conoscendo non è solo una stagnazione, come in questi ultimi dati, ma dovesse aprire la porta a qualcosa di più che è, diciamo, un movimento recessivo. In questo momento né i numeri, né il mercato sembrano focalizzarsi ma, oggettivamente, visto il movimento dimensionalmente molto importante delle banche centrali, è legittimo il dubbio. Quindi c’è questo equilibrio e questo trade off tra spinta delle banche centrali e timori recessivi. Sui bond onestamente fa chiaramente premio, diciamo, la spinta delle banche centrali, quindi tutto il movimento del mondo dei bond sta conoscendo una seconda primavera, di fatto, con tutto il mondo a cui facevi riferimento tu, dei tassi negativi che oramai sono diventati molto negativi. Il bund sulla scadenza decennale oggi è a meno 0,27, sulle scadenze brevissime siamo a rendimenti oramai molto negativi… è chiaro che tutto quello che offre un piccolo premio diventa interessante. Questo è vero per il mondo dell’high yield, è vero per il mondo degli emergenti, è vero per il mondo dei subordinati, fino a travalicare nel mondo del quasi equity, ma già i subordinati finanziari sono un ibrido tra bond ed equity, carta subordinata che rende il 6 per cento in questo momento, con il bund decennale negativo, è ovviamente è molto interessante. Noi lo stiamo giocando in maniera molto importante questo trade… con l’alert che questo trade funziona solo fino al momento in cui l’economia non dovesse dar segnali di recessione.
E anche nell’equity si crea questa opportunità di andare prima di tutto ad evitare il vero rischio, che sono i titoli oggi considerati safe, e quindi comprabili dal mondo che è alla ricerca di rendimenti, che magari per qualche problema diventano meno sicuri, meno visibili… è la visibilità che fa premio. E l’opportunità di investimento è invece andare nei titoli che saranno i prossimi titoli a entrare in quell’elenco di titoli comprabili da parte del tuo mondo. Qua dentro c’è tutto quello che possiamo cercare di creare come valore per le prossime settimane, per i prossimi mesi, almeno fin quando durerà questo trend.
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