Che cosa sono i fondi comuni d’investimento? In che cosa si differenziano da un investimento in azioni o un investimento in obbligazioni? Perché mai dovrebbero essere più sicuri di altri strumenti di investimento?
In realtà no. Ogni volta che ci si priva anche solo temporaneamente di denaro, se lo si investe, o se lo si dà in prestito a un amico o un parente, si corre un rischio. Può essere piccolo o grande, ma è comunque un rischio.
Quando si parla di investimenti con clienti o amici, la maggior parte delle persone pensa al rischio finanziario come alla possibilità di perdere soldi.
Questo è un concetto troppo generico, troppo grezzo; esistono varie tipologie di rischio finanziario: alcune di queste si possono gestire o limitare, altre possono solo essere accettate.
Esempio: se si acquista un’azione, Apple per esempio, a che rischi si va incontro? Apple potrebbe ad esempio fallire. E’ poco probabile, ed è un’opzione veramente remota, ma comunque è uno scenario possibile. Questo è il rischio di perdere il capitale.
Quali sono gli altri rischi a cui si può andare incontro? Sicuramente la volatilità, tipica di ogni investimento azionario. Le valutazioni di un titolo azionario, infatti, non sono statiche, ma tendono a salire e scendere.
Altro rischio finanziario è l’illiquidabilità, cioè la difficoltà di vendere un titolo che si possegga, soprattutto se non è quotato su un mercato regolamentato. Oppure il rischio valuta, cioè acquistare qualcosa quotato in una valuta diversa da quella della nazione in cui si vive (ad esempio, comprare un titolo in dollari anziché in euro).
Chiarite le varie tipologie di rischio finanziario che si possono incontrare quando si investe, la domanda da porsi è: ma quale tra questi rischi è più importante? Quale dovremmo limitare od annullare?
Warren Buffett ha una massima che cade a fagiolo: “La regola numero uno per l’investitore è non perdere soldi; la regola numero due è non dimenticare la regola numero uno”.
Prima di pensare a guadagnare e a far remunerare il proprio capitale un investitore deve pensare a come contenere il rischio di perdere il capitale. La ragione è molto semplice: quando il capitale è perso, o anche solo drasticamente ridotto, è molto difficile recuperarlo; la ragione sta nel funzionamento dell’interesse composto.
I fondi comuni di investimento possono venire in aiuto, in questo caso. Un fondo comune di investimento è infatti un “contenitore comune a più persone con l’obiettivo di investire in una determinata asset class”. Per esempio, comprando la quota di un fondo che investe in azioni americane, si comprano in contemporanea centinaia, se non migliaia di azioni.
La probabilità che in capitale si azzeri, in questo caso, è verosimilmente nulla. Può infatti fallire un’azienda, forse due, ma non centinaia o migliaia. Questo è il principio di diversificazione, una delle principali protezioni dell’investitore. Quindi, non mettere tutte le uova nello stesso paniere, ma diversificare il capitale su più investimenti.
Eliminato il problema della perdita del capitale, rimane il rischio legato alla volatilità. Un fondo comune risolve solo in parte anche questo problema, perché la volatilità dello strumento è infatti la media delle volatilità dei vari titoli che lo compongono.
Questo rischio può quindi essere mitigato, ma non eliminato completamente; di fatto la volatilità è l’unico vero rischio che un investitore nei mercati finanziari deve essere in grado di gestire. Nel 2007-2008 il mercato azionario americano, e quindi anche l’investitore in fondi, ha dovuto affrontare una volatilità, cioè una perdita temporanea del valore del proprio investimento di quasi il 40%. Questa è l’effetto della volatilità, ma l’investitore che non si è fatto prendere dal panico è stato ampiamente ripagato perché il mercato americano da quella data ha poi più che triplicato il proprio valore.
Gestire la volatilità e scegliere un buon fondo di investimento è un’operazione che si dovrebbe fare con un consulente finanziario, meglio ancora se indipendente. L’indipendenza garantisce l’assenza di conflitto di interessi, ossia vincoli di vendita di prodotti rispetto ad altri. Il consulente indipendente lavora per l’esclusivo interesse del cliente, in quanto è pagato a parcella.
Ci sono casi, molto rari, in cui anche fondi comuni di investimento sono falliti. Sono casi estremamente rari, ma per onestà intellettuale è importante saperlo. Per ovviare questo problema, oltre che rivolgersi ad un bravo consulente finanziario, si suggerisce di acquistare fondi che rispettino la normativa europea UCITS.
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